La sentenza

martedì 3 Dicembre, 2024

Femminicidio di Giulia Cecchettin: Filippo Turetta condannato all’ergastolo

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Escluse le aggravanti di crudeltà e stalking per il 23enne reo confesso

E’ stato condannato all’ergastolo Filippo Turetta, il 23enne reo confesso del femminicidio di Giulia Cecchettin, uccisa l’11 novembre 2023 con 75 coltellate. Esclusa l’aggravante della crudeltà. La decisione della Corte d’Assise di Venezia è arrivata dopo sei ore di camera di consiglio per il ragazzo di Torreglia, accusato di omicidio volontario aggravato da premeditazione, crudeltà, efferatezza, stalking e occultamento di cadavere.

Il pm Andrea Petroni, nella requisitoria, aveva chiesto l’ergastolo, mentre la difesa del giovane – avvocati Giovanni Caruso e Monica Cornaviera – aveva chiesto che le aggravanti fossero considerate insussistenti e che venissero riconosciute le attenuanti generiche, «in termini di equivalenza e subvalenza».

Turetta è stato dichiarato colpevole «dei reati a lui ascritti» «escludendo l’aver agito con crudeltà e per aver commesso nei confronti della vittima il reato» di stalking, ha detto Stefano Manduzio, presidente della Corte d’Assise di Venezia, nel leggere la sentenza.

Gino Cecchettin: «La violenza di genere non si combatte con le pene»

«Nessuno mi ridarà indietro Giulia, non sono né più sollevato né più triste rispetto a ieri», ha dichiarato il padre di Giulia, Gino Cecchettin all’uscita dall’aula di tribunale. «Abbiamo perso tutti come società», ha continuato Cecchettin che ha poi aggiunto: «È chiaro che è stata fatta giustizia, ma dovremmo fare di più come esseri umani, la violenza di genere va combattuta con la prevenzione, non con le pene. Come essere umano mi sento sconfitto, come papà non è cambiato niente rispetto a ieri o a un anno fa».