giovedì 6 Giugno, 2024
di Elisa Egidio
Più di mille persone in piazza Duomo per celebrare l’anniversario numero 210 dell’Arma dei Carabinieri. Un legame, quello tra territorio e militari che risale al giorno in cui il Trentino divenne italiano: la legione provvisoria Carabinieri Reali di Trento fu istituita, infatti, il 4 novembre 1918 con sede nella già caserma dei Landesschützen Regiment in via Barbacovi. Nel 1929 il Comando ha assunto l’attuale assetto ordinativo, passando alle dipendenze della Legione di Bolzano, strutturato su sei compagnie e con oltre 800 militari. Due secoli in Italia, 106 anni in Trentino, con un punto di riferimento: i cittadini. E proprio ai cittadini e ai loro rappresentanti, i numerosi (oltre cento) sindaci presenti, si è rivolto, nel suo discorso, il comandante provinciale, il colonnello Matteo Ederle: «Siete i nostri primi interlocutori con i nostri comandanti di stazione, con cui condividete le problematiche e le preoccupazioni delle vostre genti, ci accogliete in stabili funzionali e moderni». Oltre alla sinergia con le comunità, fondamentale la collaborazione dell’Arma con le scuole per trasmettere il valore della legalità alle nuove generazioni. Attraverso 118 incontri nelle scuole, l’Arma ha infatti incontrato ben 6.128 studenti di 299 classi. 3.500 persone hanno invece partecipato a 80 incontri rivolti alla popolazione più anziana per la prevenzione di truffe e raggiri, una piaga che si diffonde in forme inedite con la complicità delle nuove tecnologie. «Le truffe rimangono una piaga costante, anche via web e in larga parte si rivolgono vigliaccamente alle persone più deboli — ha proseguito Ederle — il nostro sforzo repressivo rimane intenso ma, nonostante qualche buona risultanza, rimane sproporzionato rispetto alla mole delle casistiche. Motivo per cui abbiamo capito che il miglior investimento sta nel guidare, avvertire e sensibilizzare la popolazione, soprattutto quella più anziana», ha detto Ederle. Concreta, nonostante il crimine in calo sul territorio, la minaccia dell’infiltrazione mafiosa. «Sappiamo ora di contare tutti su una fortissima attenzione sul problema, esplosa trasversalmente dopo il processo Perfido. Ma ora c’è una consapevolezza istituzionale e se ne parla sempre più». Preoccupano i carabinieri anche il trend sul consumo di stupefacenti: «un allarme — ha detto Ederle — soprattutto sotto il profilo sociale: traffici e dinamiche che intercettiamo confermano un consumo sempre più diffuso e trasversale ad ogni generazione, tale da attirare costantemente anche in questo territorio personaggi e gruppi che male si conciliano con la genuinità delle nostre genti. Trento in particolare sta vivendo in alcune zone un cambiamento radicale di talune dinamiche sociali che molte altre città hanno già vissuto da tempo, e che non è pensabile poter arginare solo a suon di arresti e sequestri, anche qui è necessario un lavoro di squadra concentrato sul disagio e sull’integrazione». Guardia alta anche sui reati da Codice Rosso (in primis la violenza di genere), che rimangono stazionari, mentre «furti e soprattutto rapine sono fortunatamente in calo nel complessivo in tutta la Provincia, ma vi sono momenti di picco fastidiosi, a danno di abitazioni ma anche di esercizi commerciali, e la nostra abilità deve imperniarsi sulla capacità di cambiare rapidamente la strategia in termini di presenza e prevenzione», la conclusione del comandante. In apertura della cerimonia sono state letti i messaggi del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e del comandante generale dell’Arma, Teo Luzi. «Il momento storico che l’Italia e l’Europa stanno vivendo — le parole del capo dello Stato — sollecita più che mai i valori di fedeltà alla Repubblica e di abnegazione di cui l’Arma ha saputo essere interprete. La sfida per la pace, la tutela delle libertà della nostra convivenza civile vedono i carabinieri operare nella duplice proiezione da un lato delle crisi internazionali, dall’altro del presidio offerto sul territorio nazionale dalla rete delle stazioni». Per il comandante Luzi è «i carabinieri si dovranno sempre più avvalere delle nuove tecnologie digitali per garantire la sicurezza dei cittadini».