giovedì 27 Giugno, 2024

Feste Vigiliane, disfida combattuta: i Ciusi battono i Gobj

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L’evento ha antiche origini, si narra che nel VI secolo il re Teodorico, in previsione di una carestia, volesse saccheggiare la città di Trento per impossessarsi delle risorse del territorio

La disfida 2024 dei Ciusi e dei Gobj, trentasettesima edizione dell’evento, si chiude con la vittoria dei feltrini, che per la diciottesima volta hanno sconfitto i trentini. Così ieri sera, tra lotte per la polenta e fuochi d’artificio, con un po’ di amarezza e felicità si sono concluse le Feste Vigiliane.
La storia
Come ogni anno, la disfida dei Ciusi e dei Gobj ha avuto luogo in piazza Fiera. Uno spettacolo che porta con sé una lunga tradizione fatta di folklore, leggenda e storia. L’evento ha antiche origini, si narra che nel VI secolo il re Teodorico, in previsione di una carestia, volesse saccheggiare la città di Trento per impossessarsi delle risorse del territorio.
Così gli abitanti, i Gobj, cercarono aiuto nel popolo di Feltre, i Ciusi. I feltrini, però, tesero ai trentini un’imboscata alleandosi segretamente con Teodorico. Così, i Gobj si trovarono da soli a combattere per proteggere le proprie risorse, ciononostante riuscirono a difendere il loro territorio e scacciarono via i Ciusi e ogni altra possibile minaccia. Ogni anno, per celebrare questo avvenimento, le donne trentine cucinano la polenta, simbolo di abbondanza e ricchezza, e i Gobj la difendono dai Ciusi. In modi e forme diverse, questa contesa fu rappresentata regolarmente fino alla metà del XIX secolo, poi la tradizione andò sospesa. Solo dal 1984, anno in cui fu costituita la confraternita dei Ciusi e dei Gobj, tornò ad essere un evento con ricorrenza
annuale.
Grigio-neri e giallo-rossi
La mascherada, così viene chiamata, consiste nella lotta tra le fazioni dei Gobj, i grigio-neri, e dei Ciusi, i giallo-rossi. I Gobj si posizionano in cerchio attorno alle loro donne, le Strozzere con la scopa, che, mentre cucinano la polenta, difendono i loro uomini dall’attacco dei Ciusi, che hanno l’obiettivo di predisporsi in file indiane da cinque e rompere lo schieramento della confraternita trentina per rubare loro il premio: la tanto contesa polenta. Ci sono, però, altre figure di straordinaria importanza, come gli arbitri che hanno il ruolo di controllare e indossano un lungo manto nero con colletto e interni rossi e al collo portano un corno per segnalare le varie situazioni durante la disfida. I giannizzeri sono le guardie, riconoscibili poiché indossano delle camicie bianche, un paio di pantaloni neri e arancioni, un elmo, una spada e un’armatura in cuoio. La figura del gran cerimoniere fa da garante e coordinatore dell’evento, è interpretato dal presidente della ProLoco e ha la facoltà di scegliere se partecipare attivamente alla disfida, cosa che quest’anno pare non essere andata in porto. Infine, ultimi ma non per importanza, ci sono i figuranti: il giullare, il boia vestito di nero, le donne dei Gobij e dei Ciusi, le donne adulte e le ciusette, che hanno il compito di accompagnare la sfilata e partecipare attivamente allo spettacolo. Sia i Ciusi che i Gobij sono coordinati da un re e da tre capitani che dirigono le azioni degli schieramenti.
Tanti a guardare lo spettacolo
La disfida è uno spettacolo per chi lo guarda e per chi lo vive, un appuntamento che ormai non riguarda solo i trentini, ma anche tanti turisti. Sin da subito una fila di gente si è precipitata per entrare, grandi sorrisi e voglia di partecipare al grande evento, che anche quest’anno è stato pieno di emozione e gioia. Tante famiglie, ragazzi e gente di ogni età che tifano ognuno con il proprio motto per dare forza alle loro squadre. L’evento si apre, come sempre, con una sfilata delle grandi famiglie, che sfoggiano lunghi abiti medioevali di ogni colore, seguiti dalla banda. In alto le bandiere si muovono al vento. L’atmosfera si scalda sin da subito. Viene consegnato il castagno dei cento cavalli, messaggero di pace. Il sindaco di Trento Franco Ianeselli, il presidente della ProLoco Marco Lazzari  e il sindaco di sant’Alfio tengono un breve discorso prima che lo spettacolo abbia inizio. Eugenio Tamburrino, presidente del palio di Feltre viene invitato a salire sul palco: «Sono anni che cerchiamo di riportare a Trento Feltre. I ciusi sono spettacolarmente arrabbiati, anche il tifo dei ciusi è bello carico!». A Trento viene regalato un ducato d’oro.
Le manche della disfida
Il primo gioco è stato quello del tiro alla fune, senza limite di tempo, i vessilli dovevano raggiungere la zona centrale. Sono state giocate due manche per aggiudicarsi dieci secondi di vantaggio. Il via è stato dato dal responsabile degli arbitri, subito una folla di gente ha esultato. La prima e la seconda manche sono state vinta dai Gobj, con una vittoria schiacciante sui Ciusi. Il secondo è il tradizionale gioco del cerchio, dopo aver deciso le ultime strategie, le due squadre si sono posizionate al centro della piazza per conquistare la polenta. Molta fatica, segni di cedimento, ma anche tanta forza e perseveranza si fanno sentire tra le due squadre, inizia così il primo attacco, dopo un conto alla rovescia dato dal pubblico, a vincere sono stati i Ciusi, con due vantaggi.  In seguito a qualche secondo di ripresa, è partita la seconda manche, vinta dai Ciusi, che raggiungono un punteggio di tre. La terza manche ha dato un punto ai Gobj e un’altro ai Ciusi; la quarta ha visto la vittoria dei Gobj con tre punti, portando la sfida in una situazione di pareggio di quattro a quattro. Pareva stesse andando meglio per i Gobj, ma nella quinta manche i Ciusi hanno rapito la Strozzola Ines. Nonostante ciò, si sono salvati per una scorrettezza compiuta dalla squadra avversaria: un vantaggio per i Gobj, la catena dei Ciusi era composta da più di cinque elementi, inoltre la Strozzola è riuscita a strappare due palline nere dall’abito dei Ciusi. Durante la sesta manche è stato assegnato dagli arbitri un avvantaggio per i Ciusi ed uno per i Gobj, con un punteggio di sei a cinque per la confraternita trentina. La settima manche vede un nuovo pareggio tra le due squadre,  l’ottava un vantaggio per i Gobj e due per i Ciusi. Poichè il nono non ha portato ad alcun risultato, il decimo attacco è stato quello decisivo, vinto dai Ciusi, con un punteggio di 8 a 7.