Il caso

giovedì 12 Settembre, 2024

Festival dello Sport, contratto scaduto. Si tratta per il rinnovo

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Con l’edizione di ottobre si esaurisce l’accordo. Valenti (Gazzetta): «Valutiamo se proseguire insieme». Rossini: "Sono fiducioso"

Quello del prossimo ottobre sarà un Festival dello Sport da mille e una notte, stando alle presentazioni di rito. Come ogni anno, il palinsesto sarà pieno zeppo di campioni dello sport, appartenenti a diverse epoche storiche ed in grado di abbracciare numerose discipline: l’unione tra i mondi di ieri, oggi e domani sono pronti a raccontarsi a 360 gradi, per la settima volta consecutiva a Trento, davanti ad una platea di grandi e piccini che penderanno dalle loro labbra. La domanda che ci si pone, però, è un’altra: siamo pronti a perdere tutto questo? Già, perché se da un lato, le certezze, quelle belle, portate dalla presenza di super ospiti non mancano, dall’altro si insinuano sempre più i dubbi che attanagliano il futuro prossimo di una kermesse entrata ormai nel calendario annuale degli appassionati. Quest’anno, infatti, scadrà ufficialmente la partnership tra Trento e Rcs, comitato organizzatore del Festival, con l’ipotesi di rinnovo che non pare essere ancora così vicino dall’essere scritto: «Ci sono le basi per continuare assieme – spiega l’amministratore delegato di Trentino Marketing, Maurizio Rossini – . Si sa che i contratti hanno una scadenza naturale. Noi cerchiamo di stipularli con un arco temporale di medio periodo, solitamente di 3 anni, anche per disponibilità e volontà della Provincia Autonoma di Trento. Quest’anno è scaduto un altro contratto e stiamo lavorando per trovare le giuste condizioni». Parole che non permettono di guardare al futuro con occhi troppo fiduciosi sul tema Festival dello Sport a Trento, bensì con un alone di incertezza che lascia particolarmente stupiti. Si, perché se si guardano puramente i numeri è presto detto quanto sia importante la manifestazione per il capoluogo trentino: 130 eventi sparsi per la città con oltre 200 protagonisti provenienti da tutto il mondo, questo solamente nella prossima edizione. Se poi si volesse allargare lo sguardo in maniera più ampia anche al passato, ecco che gli appuntamenti complessivi già organizzati salirebbero a 700, con una presenza totale di oltre 1700 campioni. Dati alla mano, si tratta di una kermesse tra le più importanti a livello provinciale, capace di catalizzare su di sé quattro giorni nei quali le strutture ricettive registrano il tutto esaurito ed i turisti conoscono la città, apprezzandone tradizione e cultura insite nel contesto regionale. Un tema, quello relativo al rinnovo della collaborazione, che non ha trovato risposte chiare e trasparenti: un modus operandi che ha chiaramente alimentato il dubbio, mal sopito anche dal vicedirettore di Gazzetta dello Sport, nonché direttore scientifico del Festival dello Sport, Gianni Valenti: «Intanto portiamo a casa quest’edizione, poi penseremo al futuro. Ci metteremo seduti a tavolino e vedremo di organizzarci con Trento. Adesso concentriamoci su questo Festival dello Sport». Insomma, le differenze rispetto a tre anni fa si notano in maniera marcata: allora, l’annuncio arrivò ad inizio manifestazione, nel corso dell’inaugurazione e senza nessuna titubanza, direttamente dal palco del Teatro Sociale. Oggi, invece, pare tutto più complicato e meno concreto. Ad essere onesti, è una situazione che ricalca vagamente le sensazioni vissute nell’edizione 2021: stesse preoccupazioni sul futuro. Allora, però, furono maggiormente giustificate dalla pandemia, che costrinse Rcs ad una versione quasi totalmente digitalizzata: quell’anno a qualcuno balenò, fortunatamente solo per un secondo, l’idea di trasferire il Festival dello Sport a Milano. Non se ne fece nulla, con Trento che la spuntò ancora una volta, lasciando al capoluogo meneghino soltanto i collegamenti da remoto dovuti al Covid. Ma ora lo spettro di vedere il Festival lontano da Trento potrebbe concretizzarsi realmente, con tutte le conseguenze del caso, talvolta anche economiche, da affrontare. Di certo non c’è nulla: né sul lato della conferma, tantomeno su quello della smentita. Il mese che porterà alla prossima edizione servirà a «trovare le giuste condizioni», per dirla politicamente, nella speranza che entrambi continuino a remare dalla stessa parte.