L'evento
venerdì 15 Novembre, 2024
di Redazione
Si è aperta ieri la decima edizione del Festivalmeteorologia: al Melotti di Rovereto, ad affiancare il responsabile scientifico Dino Zardi, c’erano la sindaca Giulia Robol, il delegato del rettore per le tematiche della scienza, Stefano Oss, Luca Graniero del Servizio meteorologico dell’Aeronautica militare, il direttore dell’Agenzia Nazionale per la Meteorologia e Climatologia – ItaliaMeteo Carlo Cacciamani, il presidente della Fondazione Museo Civico di Rovereto Giovanni Laezza e il presidente di Aisam – l’Associazione Italiana di Scienze dell’Atmosfera e Meteorologia Sergio Pisani.
«Tieni il tempo!» è il titolo scelto per la kermesse che animerà Rovereto fino domenica indagando le grandi questioni che interessano tutti, a cominciare dal cambiamento climatico e dall’adattamento ai fenomeni estremi, sempre più̀ comuni, fino alla comunicazione del meteo e al ruolo delle istituzioni nella gestione degli allarmi e nella formazione.
Dopo l’apertura si è tenuta la tavola rotonda moderata dal climatologo Luca Mercalli, che ha visto confrontarsi sul tema «Comunicare il clima: qual è il ruolo delle istituzioni?» il direttore di ItaliaMeteo Carlo Cacciamani, Luca Graniero dell’Aeronautica Militare, Maurizio Maugeri professore del Dipartimento di Scienze e Politiche ambientali dell’Università degli Studi di Milano, Paola Mercogliano, ricercatrice al Cmcc – Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici e il direttore scientifico Dino Zardi.
Come illustrato da Luca Mercalli: «Nel dibattito sui cambiamenti climatici abbiamo tante voci che si esprimono nei media, quasi tutte a titolo personale, ritengo che oggi sia venuto il momento di far pesare ciò che sta alle spalle. Ci sono istituzioni di grande prestigio e autorevolezza, pensiamo ad accademie scientifiche con una storia di decenni di attività alle spalle, atenei, enti e istituzioni anche transnazionali eppure quando sentiamo sfornare dati sbagliati finora non si è data una risposta, con il risultato che stanno emergendo elementi che destabilizzano, come il negazionismo climatico appunto; ecco io credo che sia arrivato il momento che parlino le istituzioni».
Nel corso della Tavola rotonda Cacciamani ha spiegato come sia necessario «fare informazione costante, con un linguaggio vicino ai cittadini» ovvero promuovere una maggiore cultura nel settore, mentre Graniero ha chiarito che «è fondamentale, fra enti diversi, farci coesi intorno a un progetto basato sui dati». Mercogliano ha messo in luce l’urgenza di dotarsi, come comunità scientifica, «di figure dedicate alla comunicazione, in grado di trasferire le informazioni alla comunità», mentre Maugeri ha commentato: «Dobbiamo costruire più che combattere, far crescere sensibilità e sostenibilità, diffondere i risultati e i dati scientifici in modo chiaro».
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