La fuga
martedì 25 Luglio, 2023
di Elisa Egidio
Decine di trentini sono stati costretti a fuggire dalle isole della Grecia in fiamme, un paradiso che si è trasformato da una settimana in un vero inferno. Almeno 600 clienti di Alpitour World, tra i quali una ventina della nostra zona, sono stati rimpatriati da Rodi tra le giornate di domenica e ieri mattina secondo le stime dell’azienda, che ha deciso di «sospendere le partenze dall’Italia verso Rodi di oggi e domani (ieri e oggi ndr) con ripresa del traffico da mercoledì 26 luglio (domani ndr) in attesa di avere un quadro più chiaro dell’evoluzione degli incendi e delle effettive condizioni delle infrastrutture e di sicurezza sull’isola». Nel braccio di fuoco, l’isola di Rodi ma anche altre isole come Corfù, dove migliaia di turisti da tutto il mondo stavano trascorrendo le vacanze estive. Tra essi, molti trentini, tutti rientrati in tempo grazie alla rete costituita dalle agenzie di viaggio e dai tour operator.
«Abbiamo fatto un giro di telefonate con i nostri associati, le agenzie di viaggio del Trentino. Non ci risultano situazioni di emergenza, tutti i clienti, che non erano tantissimi in termini di numeri però qualcuno c’era, sono stati assistiti» afferma Jacopo Virgili, segretario di Fiavet Trentino Alto Adige. «Quelli nella zona nord, dove la situazione è più tranquilla, sono sotto controllo, non ci sono particolari situazioni di difficoltà. Per quanto riguarda la zona sud, se c’erano situazioni problematiche sono stati spostati in altri hotel più a nord, dopo una notte in palestra» aggiunge.
I clienti «sono stati tutti assistiti o direttamente dalle agenzie di viaggio o dai tour operator a cui si appoggiano le agenzie di viaggio del loco, che di solito hanno la responsabilità di trovare sistemazioni alternative o di assistere il cliente quando è in viaggio». Per viaggiare in sicurezza, Virgili consiglia di «evitare di organizzare un viaggio se non già organizzato, oppure verificare con il proprio referente in agenzia di viaggio se la situazione è fattibile, altrimenti cercare di spostare il viaggio». Riguardo alle mete da evitare, «sono Rodi e Corfù le due isole al momento interessate da incendi problematici per quanto riguarda sia gli abitanti che i turisti».
Fondamentale per l’agenzia Viaggi Bolgia di Trento il supporto di Alpitour, che ha consentito ai clienti di tornare a casa tempestivamente e in sicurezza. Nonostante «le difficoltà nelle comunicazioni, causate dall’intenso traffico telefonico e dalla frequente mancanza di energia elettrica, unita all’impossibilità di avere informazioni circa la distribuzione delle persone nei diversi centri di accoglienza predisposti» Alpitour World è riuscita a intercettare i clienti presenti sull’isola, grazie alla collaborazione dell’Unità di crisi della Farnesina e dell’ambasciata italiana ad Atene. «In aggiunta agli operativi aerei già previsti, il nostro Gruppo sta predisponendo ulteriori voli speciali per assicurare il rientro in Italia degli ospiti i cui alberghi siano situati nella zona d’emergenza e anche di coloro che, pur soggiornando in un albergo diverso, optino per l’interruzione della vacanza e il rientro in Italia» annuncia l’agenzia.
L’incubo è cominciato il pomeriggio del 18 luglio, martedì scorso, quando un grande incendio è divampato nel centro montuoso dell’isola per poi propagarsi nei dintorni. Alimentato dai venti, dalle temperature elevate e dalle condizioni di siccità, si è esteso successivamente verso la costa sul lato centro-orientale dell’isola. Le fiamme, secondo le notizie diffuse dai media locali, hanno raggiunto tre hotel, i cui clienti erano già stati evacuati. 2 500 persone sono state evacuate nella notte tra domenica e lunedì dall’isola di Corfù, a causa dello spostamento dei roghi verso sud est. I residenti di quattro località sono stati allertati attraverso messaggi sms, ha riferito il portavoce dei vigili del fuoco Yannis Artopios. Il fronte principale del fuoco è un triangolo, con due dei suoi punti vicino al mare e uno in montagna. Ogni lato misura circa dieci chilometri. Le forze antincendio di otto paesi dell’Unione Europea sono operative in tutta la Grecia per combattere gli incendi. Anche Israele, Giordania e Turchia hanno inviato rinforzi, per lo più mezzi aerei.