Il caso
sabato 18 Novembre, 2023
di Redazione
Mentre gli inquirenti stanno cercando di fare luce sul femminicidio di Giulia Cecchettin, e la famiglia della giovane si stringe nel dolore, proseguono le ricerche di Filippo Turetta. L’ex compagno della giovane, scomparso con lei nella sera di sabato scorso, attualmente indagato e su cui pende un mandato di cattura.
Avvistato in Austria
Secondo lo scambio di informazioni, gestito dall’Interpol, tra le autorità italiane e quelle austriache, la Fiat Grande Punto nera, di Filippo Turetta, sospettato di essere il responsabile del femminicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, il cui cadavere è stato ritrovato questa mattina nei pressi del lago di Barcis, avrebbe attraversato il confine a Tarvisio e per poi proseguire via Villach fino a Lienz dove mercoledì è stato registrato il suo numero di targa, come ora è stato confermato ufficialmente. Dopo tre giorni di assenza, la targa dell’automobile di Turetta, sarebbe riapparsa a Lienz in Austria dalla parte del versante del Tirolo Orientale.
Ricerche in Tirolo e in Carinzia
Secondo il quotidiano austriaco, Neue Kronen Zeitung, il giornale più diffuso in Austria, le ricerche di Filippo Turetta da parte della polizia austriaca, coordinata dall’Interpol, si sono concentrate in Carinzia, la regione dell’Austria meridionale nella parte orientale delle Alpi dove si trova la vetta del Grossglockner, una delle più alte della catena montuosa, dove Filippo aveva più volte organizzato delle escursioni. Scrive così Neue Kronen Zeitung: «Da sabato scorso sono in corso le ricerche che si sono estese anche alla Carinzia perché qui è stata avvistata l’auto dell’uomo».
Turetta cercava kit di sopravvivenza ed equipaggiamento
Kit di sopravvivenza in alta quota e abbigliamento per escursioni in montagna. Queste le ricerche che era solito fare sui motori di ricerca su internet Filippo Turetta, insieme ad itinerari estremi nel versante Tirolese meridionale dell’Austria. Nella perquisizione domiciliare, effettuata ieri pomeriggio dai carabinieri su delega della procura di Venezia, sarebbero stati sequestrati dei dispositivi elettronici, Pc e Tablet ed alcuni capi d’abbigliamento.