il femminicidio
mercoledì 22 Novembre, 2023
di Sara Alouani
«Ho ammazzato la mia fidanzata, ho vagato questi sette giorni perché cercavo di farla finita, ho pensato più volte di andarmi a schiantare contro un ostacolo e più volte mi sono buttato un coltello contro la gola ma non ho avuto il coraggio di farla finita». Questa la confessione drammatica alla polizia tedesca di Filippo Turetta, accusato dell’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin. Filippo arriverà in Italia venerdì in giornata, con un volo militare a bordo del quale ci sarà l’aliquota dell’Arma dei Carabinieri dello ‘Scip’, il Servizio di cooperazione internazionale di Polizia. Una volta che Filippo Turetta sarà in territorio italiano, gli verrà notificata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del tribunale di Venezia e a distanza di 48 ore dalla notifica, verrà sottoposto all’interrogatorio di garanzia davanti ai magistrati italiani.
L’autopsia di Giulia Cecchettin sarebbe fissata per il 1 dicembre a seguito della quale la procura di Venezia potrebbe inserire l’aggravante della crudeltà nel capo d’accusa contestato a Filippo Turetta. Quindi, anche se non dovesse configurarsi l’aggravante della premeditazione, rimarrebbe comunque in piedi quella specifica della crudeltà, per le modalità con cui sarebbe stata uccisa e per come, il presunto assassino avrebbe infierito sulla ragazza che sarebbe morta per uno shock emorragico causato dalle numerose coltellate inferte. Un’agonia, che secondo il Gip, potrebbe essere durata oltre 20 minuti.