Il fatto
mercoledì 29 Gennaio, 2025
di Benedetta Centin
Società di noleggio auto fatte passare per estere (sulla carta), ma di fatto italianissime, con sede a Desenzano sul Garda (Brescia). E bolidi e supercar messi a disposizione di facoltosi clienti trentini e altoatesini – ma anche di altre province – per un minimo di oltre mille euro al giorno fino agli oltre duemila. Questi i prezzi per sfrecciare a Trento o altrove al volante di fiammanti Ferrari, Porsche o di una Lamborghini Performante da oltre 300mila euro. Tariffe di noleggio comunque concorrenziali perché senza imposte incluse. Visto infatti che le società di noleggio risultavano formalmente residenti in Spagna e Austria, non veniva applicata l’Iva, proprio per il regime intracomunitario fatto risultare in modo farlocco: tutto studiato per farla in barba al Fisco e fare soldi. Una montagna di soldi: un business, quello delle macchine di lusso, stimato in oltre 10 milioni di euro, realizzato appunto grazie a una clamorosa frode fiscale internazionale. Quella che la Guardia di Finanza ha stanato nel corso di articolate attività investigative, portando a galla anche operazioni di riciclaggio e autoriciclaggio dei guadagni illeciti – impiegati anche nell’acquisto di appartamenti di lusso vista lago a Desenzano o nell’aumento di capitale di una società lombarda – scovando pure un giro di orologi di pregio ricettati. Una vasta e complessa indagine nata ad ottobre 2022 da un’operazione di traffico internazionale di droga, condotta dai finanzieri del G.I.C.O (Gruppi d’Investigazione sulla Criminalità Organizzata) di Trento. A coordinarli la Procura distrettuale, il pm Davide Ognibene.
Sequestri e perquisizioni
Il culmine ieri, con sequestri preventivi, anche per equivalente, per la maxi cifra di oltre 2,8 milioni di euro. Quanto cioè l’Iva evasa dalle società coinvolte – quantificata in oltre 2,3 milioni di euro per il 2021 e il 2022 – e il provento illecito, il riciclaggio dei soldi «sporchi», quasi 500 mila euro, «importati» dalle società di Ibiza. I sequestri sono stati eseguiti nei confronti di sette persone (ma gli indagati sono in totale undici, e per vari reati). A far scattare i sigilli tra le province di Trento, Varese e Brescia, con in mano il decreto emesso dal giudice per le indagini preliminari, i finanzieri del comando provinciale di Trento, coadiuvati dai colleghi del Servizio centrale Investigazione Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.) e da numerosi reparti del corpo sul territorio nazionale, con il supporto dell’organo di cooperazione giudiziario europeo Eurojust. A finire sotto sequestro immobili, conti correnti, cassette di sicurezza, almeno 15 orologi di pregio, tra cui Rolex e Omega, tredici supercar e auto di lusso tra cui quattro Ferrari, oltre a Porsche, Aston Martin, McLaren. I finanzieri hanno rinvenuto e sequestrato anche la bellezza di 327mila euro in banconote di vario taglio, che uno dei principali indagati aveva nascosto in camera da letto del figlio, sotto il letto. Sequestri sono stati eseguiti anche ad Ibiza, dove hanno sede – una residenza per l’accusa simulata – due delle tre società di noleggio «esterovestite», la terza risultava invece in Austria. Amministratori di fatto, per l’accusa, due campani residenti a Desenzano, uno dei quali, a quanto trapela, sarebbe emerso in altre indagini per la sua presunta vicinanza alla camorra. E proprio uno di questi due deteneva il maxi tesoro in contanti a casa.
Gli stessi finanzieri hanno operato fin dall’alba di ieri anche una sfilza di perquisizioni, oltre trenta, in più province e regioni, da Trento a Verona, passando per Roma e Napoli, anche nelle sede dei clienti degli indagati. Indagati che sono accusati a vario titolo di frode fiscale appunto, ma anche di ricettazione e riciclaggio e autoriciclaggio di proventi illeciti. Alcuni dei coinvolti, sfacciati, si sarebbero mostrati sui social alla guida di auto di lusso e con orologi da migliaia di euro al polso.
Gli indagati
Quattro i principali indagati, che dovranno rispondere di associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale internazionale: si tratta dei due amministratori della società della provincia di Varese che noleggiava le auto alle tre aziende fatte figurare come straniere, per ottenere il «risparmio fiscale», e i due amministratori di fatto di queste ultime. Sono accusati invece di ricettazione tre uomini operanti nella Provincia di Bolzano – un italiano di Vipiteno e due albanesi – attivi nella ristorazione, nel commercio di orologi, nella locazione di appartamenti e nel noleggio auto. Due veronesi poi (ma non solo loro) sarebbero coinvolti in operazioni di riciclaggio e autoriciclaggio di oltre 450mila euro, affluiti in Spagna e utilizzati anche per comprare case a Desenzano.