il lutto
mercoledì 12 Marzo, 2025
Folla per l’ultimo saluto a Cristian Rossi. I medici: «Hai sofferto tanto, ora vola libero»
di Luca Galoppini
Centinaia di persone alla chiesa di Vela per l’addio al 14enne morto di leucemia: «Col sorriso hai conquistato tutti»

Non ci sono parole per descrivere il dolore che la famiglia di Cristian Rossi e la comunità di Vela ha vissuto negli ultimi giorni. La frazione di Trento è stata infatti scossa dalla notizia della scomparsa di Cristian, il quattordicenne trentino morto venerdì dopo una lunga battaglia contro la leucemia. Ieri è stato celebrato il funerale nella chiesa parrocchiale dei Santi Cosma e Damiano di Vela, al quale erano presenti centinaia di persone. Dai parenti del giovane alla sua ex squadra di calcio, la Usd Sopramonte, nella quale ha giocato da piccolo, sono stati infatti diversi coloro che hanno voluto rendere omaggio a Cristian. A dimostrazione di quanto la comunità trentina si sia stretta con grande affetto attorno alla famiglia Rossi, basti pensare che per la messa – celebrata alle 15, in pieno orario lavorativo – la Chiesa parrocchiale ha doluto predisporre posti a sedere anche all’esterno, collocando decine di panche per accogliere tutti i presenti. All’interno invece è stato allestito un cartellone con alcune foto del piccolo Cristian, e con al centro la frase di Sant’Agostino: «Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace».
Attraverso invece le parole della poetessa Chiara Trabalza è stato invece deciso quale saluto dedicare al santino commemorativo distribuito ai presenti in onore di Cristian, attraverso cioè la poesia «Ti penso sempre, sai?». Il funerale è stato celebrato da Don Cristiano Bettega, che ha voluto così ricordare il piccolo Cristian: «Eri un ragazzo che con il sorriso sapevi conquistare la simpatia di chiunque. Quando noi adulti, invece, a volte ci facciamo problemi ad essere amici, ad essere sinceri, tu hai saputo essere amico di tutti noi, insegnandoci ad essere autentici. Hai saputo conquistare addirittura i medici e tutti quelli che ti hanno conosciuto in ospedale. Con il tuo grande cuore, con la tua grande passione Cristian, tu hai saputo conquistare tutti noi, tutti coloro che ti hanno voluto bene, chi ti è stato vicino in questi anni, chi ha sentito parlare di te solo ultimamente o chi magari ti incontra soltanto oggi. Oggi vogliamo davvero prometterti che proveremo ad essere un po’ meno brontoloni ad essere un po’ più attenti alle cose che contano davvero nella nostra vita, e in quella del nostro prossimo».
Al termine della celebrazione, prima che la mamma Elena, il papà Mario e il fratello maggiore Gabriele avessero la possibilità di salutare il loro amato Cristian per l’ultima volta, due membri del reparto di Oncoematologia Pediatrica di Padova, che hanno curato Cristian prima della scomparsa, hanno voluto tratteggiarlo: «Ricordiamo ancora quando dicesti che una volta guarito avresti portato a Natale i pandori per tutto il reparto. In questo basta per far capire quanto fossi una bella persona Cristian, nonostante l’età, nonostante tutto. Sei stato coraggioso Cristian, in ogni istante, caparbio e maturo, nonostante la tua giovane età. Hai sopportato tanto, troppo, ma ora è il momento di lasciare il dolore scivolare via, di salutarti, di farti volare libero nel vento di queste tue montagne, libero da tutta la pena. Tu e la tua famiglia siete stati un esempio di amore incondizionato, di perseveranza, di rispetto, di sofferenza e speranza, anche quando questa sembrava venire meno. Siete stati cura, perché anche se non abbiamo curato te, caro Cristian, voi l’avete fatto con noi, con ogni vostro sorriso e parola, con le risate e i raccolti, con la vostra presenza. Aiutaci ad affrontare questo meraviglioso lavoro con la forza e la determinazione che a volte umanamente vanno scemando. E ogni volta che vedremo le montagne, ogni sole sulla vallata, sarai tu che ci guidi da dove sei ora. E chissà, magari il paradiso è proprio tra quelle cime. Ciao Cristian, ci hai lasciato davvero tanto».