Cultura
martedì 30 Maggio, 2023
di Redazione
Anche la sede di Fondazione Caritro a Rovereto, palazzo Del Ben, apre le porte ai visitatori che vogliono scoprire le meraviglia della città attraverso una serie di trekking urbani. Sabato 3 giugno prendono il via le proposte di «Da palazzo a palazzo»: cinque appuntamenti distribuiti durante tutto l’anno per dare la possibilità ai turisti, ma anche alle persone del posto, di approfondire la storia di Rovereto e delle dimore che dal Quattrocento al Settecento sono state abitate da importanti famiglie. Appuntamento per sabato alle ore 10 in corso Rosmini: ma è già tutto esaurito per questo debutto della passeggiata tra la città rinascimentale e quella barocca, da palazzo Al Frassem a palazzo Del Ben, al fianco delle guide e accompagnatori turistici del Trentino. Due ore di immersione nella storia e nella cultura, alla riscoperta di edifici che sono stati oggetto di importanti restauri di recente. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con l’Apt Rovereto, Vallagarina e Monte Baldo, il Comune di Rovereto e la Cassa Rurale AltoGarda – Rovereto.
La visita guidata di sabato 3 giugno è gratuita poiché si colloca nella cornice di «Palazzi Aperti» che coinvolge oltre 70 comuni trentini che apriranno le porte dei propri edifici, palazzi e luoghi storici solitamente inaccessibili al grande pubblico. Sold out per questo primo appuntamento, ma l’itinerario verrà riproposto anche il 24 giugno, 23 settembre, 7 ottobre, 11 novembre e 2 dicembre nell’ambito dei trekking urbani in programma il sabato. Tutte le visite guidate vanno prenotate su visitrovereto.it.
«L’iniziativa dei trekking si inserisce nella sempre maggiore considerazione che la Vallagarina sta acquistando come posto dove stare “in equilibrio”, tra spazi aperti, meraviglie della natura, musei, palazzi ed enogastronomia» commenta Giulio Prosser, presidente dell’Azienda per il Turismo Rovereto, Vallagarina e Monte Baldo. «Per Fondazione Caritro – spiega la direttrice Anita Penati – aprire le porte di palazzo Del Ben è uno dei modi di essere vicino alla comunità e, a pochi mesi dall’importante restauro della sede roveretana, di mostrare da vicino e nel dettaglio questa parte del patrimonio artistico che rappresenta un pezzo di storia della città».