San Michele all'Adige
domenica 29 Settembre, 2024
di Redazione
Una nuova distilleria dell’Azienda agricola sperimentale di San Michele. L’impianto è stato inaugurato nell’evento conclusivo del percorso avviato lo scorso anno per celebrare i 150 anni di fondazione dell’Istituto agrario di San Michele all’Adige.
L’impianto
Si tratta di un impianto pensato con una decisa valenza didattica che migliorerà sensibilmente anche le prestazioni di quello funzionante fino ad oggi. L’edificio esistente era stato costruito dalla Provincia con funzioni di depuratore sperimentale sui reflui della cantina. Oggi la struttura ritorna finalmente ad essere utilizzata. Grazie alle nuove funzionalità progettate per lo spazio da destinare alla nuova distilleria, il volume dell’ex-depuratore potrà essere usato per le attività di preparazione, distillazione ed imbottigliamento. Una novità importante, rispetto alla situazione attuale, è che la progettazione della distilleria è stata ottimizzata in funzione dello svolgimento di attività formative e didattiche, aggiungendo così un nuovo tassello alle potenzialità curriculari degli studenti di S. Michele.
Provincia: «Più sinergie»
All’evento dei 150 anni è intervenuta l’assessora provinciale all’agricoltura Giulia Zanotelli, che ha evidenziato l’importanza della sinergia tra tutti gli attori del comparto per affrontare e vincere le sfide future. «Abbiamo degli obiettivi strategici per il comparto agricolo, uno di questi è rafforzare le sinergie con tutti gli attori del sistema — ha spiegato — penso ai centri di ricerca trentini ma anche al Centro Sperimentale Laimburg. Dobbiamo avere una visione, darci una strategia, lavorando insieme senza paura di collaborare e mettendo a fattor comune le esigenze e valorizzando le competenze di ognuno per il bene dell’agricoltura». Il presidente della Provincia Maurizio Fugatti, già studente dell’istituto, ha ricordato la storia della scuola, fortemente legata a quella del Trentino ma aperta al mondo sin dalla fondazione. «Una storia con le radici ben salde in Trentino, ma che da sempre ha saputo essere internazionale, grazie all’intuizione di affiancare alla scuola una azienda agricola e la stazione sperimentale, e quindi la ricerca — ha detto — Tre anime che nel tempo si sono consolidate, caratterizzando l’offerta di questo luogo, diventato tra i più autorevoli in campo agrario e capace di legarsi e radicarsi al mondo contadino locale, di parlare agli agricoltori, interpretandone le esigenze e fornendo risposte. Scelte che si sono dimostrate vincenti, e che testimoniano che la strada intrapresa è quella giusta».
L’intervento del presidente
Ha concluso la parte di interventi in aula magna il presidente della Fondazione Edmund Mach Mirco Maria Franco Cattani, che ha evidenziato come Fem rappresenti con la sua esperienza quella tradizione che incarna la personalità delle genti che abitano questo territorio. «L’umiltà è elemento irrinunciabile per ogni uomo di scienza in particolare, perché la conoscenza disvela sempre nuove frontiere, apre la via a ulteriori approfondimenti. Rivolgendo lo sguardo verso le nuove generazioni — ha sottolineato nella parte finale del suo intervento — che saranno le custodi e gli amministratori di questa terra, appare evidente quanto il futuro di Fem dipenda in gran parte dai valori e dai principi che caratterizzano e caratterizzeranno le nostre Istituzioni. Il fondamento dell’avvenire non potrà dunque che risiedere precipuamente nella loro essenza, che costituisce la declinazione dell’Idea e della Forza progettuale che sottende all’autonomia del Trentino».