venerdì 12 Maggio, 2023
di Redazione
Oltre trecento sindaci di tutte le regioni d’Italia si sono dati appuntamento oggi a Torino, al teatro Carignano, per la manifestazione «Le città per i diritti». I diritti sono quelli delle famiglie omogenitoriali e soprattutto dei loro figli, che oggi non godono delle stesse tutele dei bambini delle coppie etero.
Tra i primi cittadini c’era anche Franco Ianeselli, che negli ultimi mesi per tre volte ha registrato all’anagrafe il figlio (o la figlia) di due donne. «Da questa manifestazione si è levato un messaggio forte e chiaro – commenta il sindaco – Le famiglie vanno difese, tutte, nessuna esclusa. E cos’è famiglia? È quel posto dove ci sono amore, cura e responsabilità. Non possiamo cedere di fronte a chi vuole discriminare, non possiamo lasciare sole le famiglie arcobaleno».
Continua il sindaco: «Sia chiaro, a Torino non si sta discutendo, come qualcuno vorrebbe far credere, di gestazione per altri, tema su cui la Corte costituzionale si è espressa e che, tra l’altro, riguarda tutte le coppie, eterosessuali ed omosessuali. Qui si sta parlando della necessità che il Parlamento legiferi al più presto e riconosca il fatto che anche in una famiglia arcobaleno si è pienamente genitori. Genitori veri, così come lo sono quelli delle famiglie adottive. Anzi, mi viene da dire che se in una famiglia di due donne nasce un bambino o una bambina, la genitrice intenzionale non ha solo il diritto, ma il dovere e la responsabilità di occuparsi del neonato. È questo il principio che va affermato: non devono più esistere figli di nessuno, di ‘n.n.”, come si scriveva una volta. Sui diritti dei bambini non si scherza, per questo il Parlamento deve fare chiarezza e garantire l’uguaglianza di tutti i bambini».