Il caso

sabato 10 Febbraio, 2024

Fratelli d’Italia, veleni sul congresso: sospesa la deputata Ambrosi. «Niente candidatura»

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Con tempistiche che fanno discutere, la decisione dei probiviri getta nel caos il partito locale e spiana la strada al candidato di Urzì, Iurlaro

Sospesa per 15 giorni, questa la «pena» comminata dai probiviri di Fratelli d’Italia ad Alessia Ambrosi che causa un terremoto nel partito a livello trentino ad una settimana dal congresso. Ambrosi era infatti una delle se non la principale candidata alla guida del partito, avendo radunato attorno a sé un largo consenso che contava sulle firme di tanti presidenti di circolo e più di 170 militanti, sarebbe stata anche l’unica donna presidente del partito a livello locale, qualora fosse stata eletta. Ora questo provvedimento disciplinare non solo la delegittima a livello politico, ma la squalificherebbe direttamente dalla gara impedendole di partecipare al congresso, in calendario per sabato 17 febbraio proprio nel mezzo della sospensione, tantomeno farsi eleggere presidente. Un cartellino rosso, anzi un cartellino blu come l’ultima novità introdotta nel calcio.

La corsa per la presidenza
Ma come si è arrivati a questo punto? Bisogna ricordare che Fratelli d’Italia arriva a questo congresso locale con una profonda spaccatura. Da una parte l’asse formata dall’attuale Commissario, il deputato Alessandro Urzì, e dall’assessora Francesca Gerosa, dall’altra la corrente che fa riferimento ai deputati Andrea de Bertoldi e Alessia Ambrosi. Dell’area Urzì è espressione la candidatura a presidente di Alessandro Iurlaro, militante di Fdi dal 2020 e compagno di scuola del Commissario uscente. Una candidatura che però non sembrava rispecchiare l’identikit fatto da un uomo di peso del partito. Il ministro del Made in Italy Adolfo Urso, che in una visita a Trento venerdì scorso aveva detto che il prossimo presidente doveva essere «una persona nota». Descrizione che sembrava calzare a pennello sulla figura della deputata Alessia Ambrosi, che attorno alla sua candidatura aveva raccolto un largo consenso.

La sospensione
In questa partita si è inserito però come un fulmine a ciel sereno il provvedimento disciplinare del partito proprio contro Ambrosi. A presentare «denuncia» ai probiviri, l’organo di giustizia interno al partito, contro la deputata era stato Urzì stesso mesi fa. Quantomeno curioso che l’udienza si sia tenuta a pochi giorni dal congresso. Giovedì a Roma, Ambrosi si è presentata davanti ai probiviri accompagnata dal suo avvocato Lorenzo Eccher. Assente invece Urzì. A quanto pare, il tribunale del partito non prevede una prassi comune come la possibilità per la difesa di interloquire con l’accusa. Si è trattato comunque di un colloquio cordiale, in cui non è stata mossa alla deputata nessuna critica nello specifico. Cosa che ha reso ancora più inatteso l’arrivo, ieri, di una mail all’avvocato dai i probiviri di Fratelli d’Italia con cui essi comunicavano che la deputata era sospesa per 15 giorni. La colpa sarebbe stata quella di non aver fatto campagna attiva alle provinciali per Gerosa e di aver denigrato pubblicamente il commissario Urzì. Insomma in Fratelli d’Italia la normale dialettica politica, lo scontro interno al partito, rappresenta un qualcosa che va punito.
Le reazioni
Dopo la notizia della sospensione la deputata si è trincerata nel silenzio. Chi le è vicino la descrive come amareggiata, delusa moralmente, ma anche combattiva. Di certo chi l’ha sostenuta non accetta questa «sentenza». «Nemmeno in Russia o in una repubblica delle banane si mette in atto un sabotaggio del genere». Il dito viene puntato contro l’asse Urzì – Donzelli, il responsabile organizzativo nazionale del partito. «Troppo strana la tempistica», dicono. La denuncia risale a mesi fa, perché solo ora la convocazione? E perché una decisione così repentina, quando altre volte i probiviri ci hanno messo molto più tempo per pronunciarsi? La sensazione diffusa è che si sia voluta risolvere una disputa politica, in cui peraltro Ambrosi si sentiva forte della maggioranza dei consensi, con un provvedimento disciplinare.

Gli scenari
A una settimana dal congresso gli scenari si fanno quantomai incerti. Il primo scenario è quello che vede l’unico nome ancora in piedi, quello di Iurlaro, che non ha ancora finalizzato la sua candidatura ma lo farà entro la scadenza alla mezzanotte di oggi, aggiudicarsi la vittoria. Una sorta di Steven Bradbury del congresso, unico a rimanere in piedi mentre gli altri cadono, come il pattinatore a Salt Lake City 2002. Il secondo scenario vedrebbe una candidatura terza, capace di fare da ponte tra le due correnti. Tramontata l’ipotesi Biada, qualcuno ha provato a tirare per la giacchetta il consigliere provinciale Christian Girardi ma lui, anche vista l’aria che tira, avrebbe educatamente declinato. La terza possibilità è che venga sospeso il congresso. Anche perché, nonostante la sospensione, la candidatura di Ambrosi è stata accolta, un inghippo non da poco. Il malcontento nella base è diffuso. «Non mi stupirei se i presidenti di circolo bloccassero il congresso», dice amaro un sostenitore di Ambrosi. Da Fratelli d’Italia a fratelli coltelli, il passo sembra quanto mai breve.