politica
venerdì 22 Dicembre, 2023
di Donatello Baldo
Trentadue cartelle, lette ieri dal governatore in un intervento fiume davanti al Consiglio provinciale, interrotto cinque minuti per calmare la raucedine che gli impediva di proseguire. Ecco, dunque, la tanto attesa «presentazione del programma di legislatura», pronta fin dalla prima convocazione dell’Aula, rimandata per quattro volte perché prima si doveva eleggere il presidente. Un testo limato e riadattato, che parte dal generale per arrivare al particolare. Il quadro internazionale «con due conflitti in atto», il quadro italiano con «l’ennesima vittima di femminicidio, una questione prima di tutto culturale». Poi la cornice trentina, con il nuovo governo dopo le elezioni dell’ottobre scorso: «Avevamo detto che saremmo stati pronti per il nostro secondo tempo — ha detto Fugatti — e l’elettorato si è espresso in modo chiaro. Il nostro governo — ha quindi sottolineato — non prende le mosse da un punto zero». Governo che guarda alla legislatura «nel segno della continuità», che vuole dare «risposte alle sollecitazioni del mondo economico e sociale trentino». Mondi che hanno seguito le ultime vicende politiche — e Fugatti lo ammette — «con una certa preoccupazione». Su queste difficoltà interne alla maggioranza il governatore non aggiunge altro.
Casa, Itea tornerà pubblica
Fugatti mette al centro del suo intervento quelle che definisce «priorità». «La prima è la possibilità di avere un’abitazione, che è presupposto per costruire un nucleo familiare, e in modo particolare ai giovani». La Provincia continuerà ad intervenire «con i contributi che storicamente mette a disposizione», assicura Fugatti. Che però pensa anche a una «valorizzazione dell’ingentissimo patrimonio pubblico, in gran parte di proprietà dei comuni, per metterlo a disposizione a fini di edilizia abitativa». E c’è anche l’idea di intervenire su Itea: «Ravvisiamo la necessità di una rivalutazione dell’attuale modello societario di Itea spa.
Un cambio che favorisca una soluzione più pubblica». Oltre al «cambio» societario di Itea, la «fusione» tra due partecipate: «I tempi sono maturi per concentrare gli sforzi in campo immobiliare pubblico, mettendo a fattore comune le competenze, complementari, di Trentino Sviluppo e Patrimonio del Trentino».
Donne, figli e salari
Il secondo tema è quello della denatalità. «È a livello di servizi che deve essere fatto un passo in più, in modo da conciliare realmente il rapporto vita-lavoro. È infatti dimostrato che nei paesi dove le donne lavorano di più o sono maggiormente occupate, maggiore è il tasso di natalità». E il terzo sono i salari: «Il differenziale delle retribuzioni trentine rispetto alle altre regioni. Ritengo sia arrivato il momento di affrontare tutti insieme il problema e la Provincia si farà promotrice di un’intesa con le parti datoriali e il sindacato per superare nel tempo un deficit che toglie competitività al Trentino e lo penalizza nel mercato del lavoro. È tempo di stringere un nuovo patto per il Trentino, un patto sociale, economico e culturale fra tutte le sue diverse componenti.
Istituzioni e accordi con Roma
Fugatti ha parlato ieri anche degli ultimi sviluppi nei rapporti con Roma, al centro la revisione dello Statuto «che va nella direzione di rafforzare l’intesa per ulteriori modifiche». E della Regione, «da difendere perché lì si difendono interessi comuni come A22, credito locale e prerogative finanziarie». E a proposito di queste, il governatore ricorda come l’obiettivo si quello di «portare a casa» una clausola di neutralità fiscale» che non faccia mancare gettito quando a Roma si tagliano le tasse. Ma esprime soddisfazione per aver pattuito con il governo «una riduzione del concorso al risanamento alla finanza pubblica». Sono tornati disponibili, dice Fugatti, «100 milioni all’anno».
Azienda sanitaria universitaria
Per quanto riguarda la sanità, «basta con una narrazione che ci vuole in difficoltà». E Fugatti spiega: «Sulle liste di attesa si è risposto in modo importante». Preferisce concentrarsi su quello che verrà: «Il Polo ospedaliero universitario, che sarà realizzato a partire dal 2025, mentre serviranno 5-6 anni per avere la sua completa funzionalità». E viene quindi ricordata la Scuola di medicina, «innovativa intuizione della nostra giunta». Per tenere tutto assieme sarà creato «un unicum nazionale»: «Nascerà l’Azienda provinciale sanitaria universitaria trentina».
Cultura, «Grazie Sgarbi»
Un pezzo del suo intervento, Fugatti lo dedica alla Ricerca, all’Alta formazione, all’Istruzione e alla Cultura, «asset strategici per lo sviluppo del Trentino». E sulla cultura ringrazia «Vittorio», Vittorio Sgarbi. «Da noi voluto alla presidenza del Mart, non senza critiche, ha portato il museo in una posizione di notevole preminenza anche al di fuori dei confini nazionali, raggiungendo il traguardo dei 180 mila biglietti staccati». E a proposito di scuola, l’impegno per «un sistema integrato di servizi di educazione e istruzione per la fascia zerosei» e il ritorno — l’idea era di Rossi — di una sorta di bilinguismo: «Promuovere per i nostri ragazzi il potenziamento dello studio delle lingue». C’è anche l’ipotesi di «un corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria» da affidare all’Ateneo trentino.
Pnrr, Pil, lavoro e infrastrutture
Corposa la parte che riguarda i temi della mobilità e delle infrastrutture, del lavoro e dello sviluppo economico. «Le risorse per il finanziamento delle opere pubbliche è di 1,6 miliardi di euro, cifra destinata a superare i 2 miliardi se si considerano le risorse degli anni precedenti per opere in corso di realizzazione», il tutto al netto del miliardo per la circonvallazione. Opera, quest’ultima, su cui Fugatti rassicura per quanto riguarda i tempi di realizzazione: «E non siamo certo insensibili nemmeno alle richieste dei cittadini. Per questo poniamo massima attenzione a tutte le questioni ambientali». Passaggio invece striminzito quello sulla Valdastico: «Dovrà inserirsi, in accordo e a seguito di confronti con i territori, all’interno dello spazio di collegamento previsto dalla nuova variante urbanistica impostata dalla giunta provinciale». E un’altra rassicurazione: «A22, siamo in attesa di una ulteriore proroga, probabilmente l’ultima». Per quanto riguarda il lavoro, l’impegno a non far sì «che sia un’emergenza cronica».
Meno orsi e meno rifiuti
Rispetto a quanto ha tenuto banco in questi anni, poco lo spazio destinato all’orso e ai grandi carnivori. Fugatti si limita a ribadire la volontà di portare in Aula, quanto prima, la proposta di legge per permettere l’abbattimento fino a otto esemplari». E in tema di ambiente, la partita dell’inceneritore: «Il ciclo dei rifiuti va chiuso» e l’impianto sarà costruito «individuando la soluzione migliore a tutela della salute e attraverso il dialogo con i territori interessati».
Urbanistica e nuovo stadio
Fugatti annuncia anche l’intenzione di intervenire in questa legislatura «per dotare il Trentino di un nuovo Piano urbanistico provinciale». L’intenzione è quella di «innovare alcuni principi dell’attuale sistema delle regole e creare le condizioni affinché l’insediamento e la distribuzione delle attività avvengano in modo coerente sul territorio». C’è poi il tema dello stadio a Trento: «Sarebbe idealmente ospitato nell’area di San Vincenzo e l’area del Briamasco ora occupata si libererebbe per future destinazioni, da concordare con il Comune di Trento attraverso un confronto».
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