Montevaccino

sabato 30 Marzo, 2024

Fuma, esplode la bombola: ustionato

di

L’allarme nella notte a Villa Lidia, dove sono ospitati rifugiati ucraini. Il 36enne è stato avvolto dalle fiamme

Una pausa sigaretta nel cuore della notte. Poi l’esplosione, udita in gran parte dell’abitato di Montevaccino. Paura nella frazione ai piedi del Calisio per un incidente domestico che ha causato gravi ustioni a un uomo di 36 anni, cittadino ucraino, padre di due figli. La sua situazione clinica preoccupa, ma non è in pericolo di vita, anche se la gravità delle ferite ha richiesto il trasferimento nel reparto grandi ustionati dell’ospedale di Verona — Borgo Trento. L’allarme è scattato attorno alle 3.30. A chiamare il 112, spaventatissima, la moglie dell’uomo. Sul posto sono arrivati nel giro di pochi minuti i vigili del fuoco volontari di Cognola e quelli del corpo permanente di Trento. Hanno trovato l’uomo a terra, con evidenti segni di bruciature. Dall’ospedale Santa Chiara è arrivata un’ambulanza, che l’ha portato al pronto soccorso del capoluogo. Lì è rimasto tutta la notte, in mattinata si è deciso il trasferimento nell’ospedale scaligero, dove è stato ricoverato, spiegano i medici «in stato vigile, non intubato». Presenta ustioni sul circa il 40% del corpo, in particolare nella parte superiore, al collo e al torace. Resta la paura, mentre il percorso di guarigione si preannuncia lungo. I pompieri sono rimasti a lavorare sul posto fino alle 5 del mattino, per mettere in sicurezza l’abitazione. È l’edificio noto con il nome di «Villa Lidia», di proprietà della parrocchia di Montevaccino, gestita dall’associazione Sos — Villaggio del Fanciullo. Fin dal 2022, allo scoppio dell’invasione russa in Ucraina, è stato utilizzato per ospitare i richiedenti asilo provenienti dal province travolto.
Il 36enne fa parte di questo gruppo. Vive con la moglie e due figli che frequentano una scuola primaria di Trento. Una famiglia integrata, raccontano i vicini, che ha trovato ben presto lavoro in regione. Il ferito, in particolare, è impiegato come magazziniere in una ditta di Cortaccia, in provincia di Bolzano.
Ricostruita la dinamica dell’incidente. Lo scoppio sarebbe arrivato all’improvviso, mentre l’uomo, tornato a casa dopo un lungo turno lavorativo, era andato in bagno, dove si era acceso una sigaretta. Nel bagno c’era una bombola a gasolio collegata a un fornelletto, un modello come quelli usati spesso per il campeggio. Dopo lo scoppio, l’uomo è stato avvolto dalle fiamme e ha cercato di spegnerle utilizzando l’acqua del lavandino.
Una reazione che potrebbe aver fatto la differenza, contenendo i danni riportati.
Villa Lidia è una struttura con qualche anno sulle spalle, ma non è noto se la bombola facesse parte del sistema di riscaldamento già presente o fosse stata introdotta in seguito. Il botto è stato molto forte e ha svegliato alcuni residenti di Montevaccino, soprattutto nell’area vicina al campo sportivo. Svegliato dall’esplosione, naturalmente, anche la moglie e i bambini che sono giunti, spaventatissimi in aiuto de marito e del papà. Nessuno è stato ferito, però, oltre al 36enne. Non risulta, inoltre, nemmeno danni all’edificio.