Formazione
martedì 28 Gennaio, 2025
di Redazione
Ci sono un laureato in filosofia, un avvocato, un ex infermiere e una mezza dozzina di ingegneri tra i 18 iscritti al primo corso serale della sezione legno dell’Istituto di formazione professionale Sandro Pertini di Trento che ha Maria Rita Magistro quale dirigente.
Un momento di sana evasione dalla ruotine quotidiana in cui, messa da parte la Critica della Ragion Pura di Kant o l’abituale outfit da lavoro per indossare la tuta da laboratorio, degli insospettabili falegnami possono immedesimarsi in Geppetto e lavorare il legno, un materiale dal fascino intramontabile.
«Sono dei professionisti, che hanno una grande preparazione teorica nei rispettivi campi – spiega Pedrotti, il coordinatore trentino – ma produrre e costruire è un’altra cosa. Diciamo che in automatico apprendono a non distruggere», hanno dichiarato all’Ansa i due docenti Roberto Pedrotti e Dario Mezzanzanica.
A motivare i falegnami d’eccezione, fra cui due donne, le più diverse ragioni, dalla passione per il legno al desiderio di avviare progetti legati alla formazione .
«È un corso – precisa Mezzanzanica all’Ansa,- nato per dare una seconda possibilità a chi non ha finito il proprio percorso formativo, che avrà sempre la precedenza».
Nel grande laboratorio ci sono macchinari degni di una vera impresa: gli studenti del serale lavorano quasi in silenzio e con dedizione con seghe, scalpelli, livelle e molto altro. Alcuni dei manufatti realizzati dagli allievi del diurno sono esposti nei corridoi, dove ci sono sedie e panche e anche la fedele riproduzione della porta di una famosa chiesa del basso Trentino.
Il numero massimo di partecipanti è di venti: nel serale quasi nessuno ha in mente un futuro come “operatore del legno” (3 anni) o “tecnico del legno” (un anno in più). Agli allievi del serale viene riconosciuta una parte della preparazione teorica, ma su sicurezza e laboratorio non ci sono sconti: il loro corso di tre anni viene concentrato in due. Gli iscritti si trovano tre volte la settimana per un totale di 15 ore, tra pratica e teoria (disegno tecnico, anatomia del legno), più i compiti a casa.
I partecipanti si sono cimentati più per diletto che non per l’interesse verso future prospettive di lavoro, anche se la richiesta di falegnami è elevata, come confermano gli annunci appesi all’ingresso dell’istituto che si trova sulla collina di Trento. L’ostacolo principale per la maggior parte degli adulti che frequentano il corso – circa 800 ore concentrate in due anni che ne valgono tre – è lo stage in azienda (altre 120 ore), necessario per il diploma.
Le iscrizioni al prossimo corso sono già aperte: il costo è di 45 euro e include i dispositivi di protezione individuale (guanti, occhiali, tappi, scarpe antinfortunistica).