Il racconto
martedì 7 Novembre, 2023
di Eva Martinelli
Questa mattina la Ponale, lo splendido percorso pedonale e ciclabile conosciuto dagli amanti della montagna per la sua straordinaria vista sul Lago di Garda, è diventata l’unica via diretta di accesso dalla Val di Ledro verso Riva del Garda.
Tra i laghi di Ledro e Garda si stagliano quasi seicento metri di dislivello, non sufficienti per scoraggiare tutti i residenti della Valle di Ledro. Infatti lunedì mattina, con l’inizio della settimana lavorativa, alcune persone hanno percorso la Ponale per recarsi a lavoro, affrontando una giornata fredda ma soleggiata, preparandosi per la salita del rientro pomeridiano.
Ha raccontato Andrea De Guelmi, che prevede poco meno di due ore di salita per tornare a casa: «Questa mattina eravamo un piccolo gruppetto a scendere insieme, e c’erano diverse persone che salivano da Riva. Alla scuola dove insegno, davano per scontato di non vedermi a lavoro, ma non è stato impossibile arrivarci. Sono abituato a percorrere la Ponale in bici, e sono arrivato al lavoro ad Arco in meno di un’ora. Con una giornata mite e soleggiata come oggi è stato piacevole, di mattina la temperatura era tra i due e i tre gradi, una bella sensazione. È molto diverso quando arriva il buio. Domani finirò di lavorare nel tardo pomeriggio, e dovrò portare il frontalino».
Mirco Bonomi di Biacesa, in sella ad una bici elettrica, ha raccontato: «Questa mattina mi sono organizzato e ho fatto l’esperienza di venire al lavoro a Riva lungo la Ponale a piedi. Oggi, con questo clima più mite, è stato possibile farcela tranquillamente, non posso lamentarmi. Sono sceso con le scarpe da corsa e lo zainetto, è stato un bel percorso, arrivando al lavoro in poco più di mezz’ora, perché abito vicino. Ma per il rientro in salita ho preso la bicicletta elettrica di mio fratello che abita a Riva, perché a casa ho solo quella muscolare, e non sono in allenamento. Chiaramente – prosegue – in Val di Ledro le persone che abitano nelle frazioni più lontane sono in difficoltà. Per ora, chi ha la possibilità potrà spostarsi su e giù in bicicletta per qualche giorno. Aspetto notizie, e intanto cerco di vedere questa situazione con ottimismo, come un’occasione di fare attività sportiva».
Yuri Segalla, munito di giacca a vento, caschetto e zaino, ha raccontato: «Questa mattina sono arrivato fino a Biacesa in macchina e poi sono sceso in bicicletta. Ho riconosciuto delle persone del posto, che sono sportive e abituate a correre, e che se la sono sentite di scendere. Ma è una questione di luce, il buio arriva molto presto. Quando arriva la notte, percorrere questa strada è un vero problema». Nonostante la giornata soleggiata e le strade asciutte, le pareti della Rocchetta sono rese scure da piccoli rivoli d’acqua, e il rumore delle bici sullo sterrato si unisce al suono delle gocce che cadono lungo la montagna.