L'intervista

martedì 21 Gennaio, 2025

Galligioni (Pezcoller): «Cancro, ogni giorno muoiono 4 persone in Trentino. Attenti a insaccati e vino»

di

L’ex primario di Oncologia a Trento: «A tavola si tende a esagerare, attenzione ai grassi animali»

«In media ogni giorno 4 trentini muoiono di cancro». A dirlo è il presidente della Fondazione Pezcoller, Enzo Galligioni, già direttore del reparto di oncologia dell’ospedale Santa Chiara di Trento e vicepresidente della Lilt trentina. In provincia si stimano circa 2.600 nuove diagnosi di cancro all’anno (1.400 tra gli uomini e 1.200 tra le donne) e circa 1.470 decessi oncologici. «I dati sono relativi al 2021, ma sono perfettamente in linea con il nuovo report sul 2024», dice l’ex primario.
Qual è l’incidenza dei tumori sui decessi?
«Il cancro è la seconda causa di morte in Italia, e anche in Trentino. Ogni giorno ci sono 1.000 italiani che si ammalano e 500 che muoiono di cancro. In provincia ogni giorno 7 trentini si ammalano e 4 muoiono di cancro».
Qual è il peso delle abitudini e degli stili di vita individuali?
«Il 30% dei tumori è attribuibile al fumo, un altro 30% al binomio sedentarietà-obesità, il 4-10% all’alcol. Poi bisogna stare attenti anche all’esposizione al sole».
Qual è il trend del consumo di tabacco?
«Si rileva una tendenza alla diminuzione, non a caso i cancri derivati dal fumo di sigarette stanno calando, in tutto il mondo e anche in Trentino. Oggi sono i giovani quelli che fumano di più, mentre i vecchi sono quelli che tendono a non fumare».
In Trentino l’unico fattore di rischio con percentuali sopra la media nazionale è il consumo di alcol. Come si può leggere questo dato?
«In Trentino si beve tanto, è vero. Così come si beve tanto nel resto del Nord: dalla Valle d’Aosta al Friuli-Venezia Giulia. C’è quindi una zona d’Italia che registra consumi elevati».
Nel report «I numeri del cancro 2024» si denuncia una sottovalutazione del problema dell’abuso di alcol tra gli operatori sanitari. È così?
«Dobbiamo tener conto che veniamo da anni in cui si diceva che bere un bicchiere di vino al giorno fa bene. Adesso nessuno può dirlo con cognizione di causa. L’eccesso di vino fa male: il vino è un cancerogeno. Dunque, è vero che ci sono ancora poche persone che ricevono l’indicazione di bere meno o di non bere proprio, ma rispetto al passato sono stati fatti passi in avanti. Il punto di vista sta cambiando. E ancora di più è cambiata l’attenzione nei confronti del sovrappeso, non considerato per decenni. L’eccesso ponderale e la scarsa attività fisica sono un binomio che incide pesantemente sulla salute delle persone».
Qual è la situazione in Trentino?
«Il dato delle persone in sovrappeso è in linea con la media nazionale (40%). Perché? È vero che siamo sportivi e che abbiamo tanta verdura, ma in Trentino il consumo di insaccati, luganega e speck è quotidiano. Questi alimenti – più in generale tutta la carne lavorata – devono essere mangiati con attenzione perché possono essere cancerogeni in base alla quantità e favoriscono l’accumulo di grasso di origine animale. In Trentino si pensa che sia sufficiente la qualità dell’aria e dell’acqua, ma non si dice che tendiamo a esagerare quando stiamo a tavola».
Qual è il livello di prevenzione?
«Il Trentino è ai primi posti per la diffusione e la risposta alle attività di screening. Il nostro territorio è riconosciuto a livello nazionale sia per lo screening mammografico sia per il pap-test. Addirittura nel 2025 parte anche la campagna di vaccinazione gratuita per il virus del papilloma, non solo per le donne, ma anche per gli uomini, e viene estesa alle donne fino ai 40 anni e agli uomini fino ai 30 anni. Il Trentino è stato anche il primo territorio a vietare il fumo nei locali pubblici, prima ancora della legge nazionale. Da più di quarant’anni, inoltre, la Lilt fa prevenzione in appoggio all’azienda sanitaria».