città 30

venerdì 26 Gennaio, 2024

Gardolo unita contro le «Zone 30», all’incontro insulti contro l’urbanista Matteo Dondè

di

Ieri l'evento di presentazione molto partecipato con oltre 150 persone. Anche FdI all’attacco del progetto

Animi surriscaldati, ieri sera nella sala della Circoscrizione di Gardolo che ospitava un incontro pubblico, il primo, sulle cosiddette «Zone 30». L’assessore Ezio Facchin insieme all’ideatore del progetto, l’architetto urbanista Matteo Dondè, il dirigente del Comune Giuliano Stelzer e la capufficio rigenerazione urbana Valentina Benoni hanno parlato di Immagina Trent*, questo il nome per esteso del progetto. A fare gli onori di casa la presidente della circoscrizione di Gardolo Gianna Frizzera. La sala era piena, presenti circa 150 persone con anche i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia Daniele Demattè e Pino Urbani, oltre a molti consiglieri circoscrizionali.
La serata è iniziata con la relazione di Dondè che è stato interrotto più volte anche con toni molto accessi. A intervenire durante il discorso dell’architetto anche Urbani che ha contestato il progetto. Altre persone dal pubblico hanno usato anche espressioni poco rispettose e sono stati riprese dagli altri spettatori. Tutta l’esposizione del progetto è stata accompagnata da bisbigli, commenti e aperte esclamazioni di sdegno, che in particolare hanno messo in dubbio la validità dell’idea di fondo e messo sotto accusa l’analisi dei dati relativi agli incidenti nel corso degli anni, alla mortalità come prima causa di morte fra i giovanissimi (dato questo apertamente contestato) e dell’incidenza positiva di una riduzione a 30 all’ora su questi fenomeni.
«Io sono un tecnico e purtroppo questo è diventato un tema politico: in 25 anni di attività non mi era mai capitato», ha replicato Dondè che poi ha aggiunto: «In questi giorni è stato detto tutto e il contrario di tutto».
Molti altri cittadini hanno però replicato ai contestatori, che hanno avuto toni molto duri («Fate solo terrorismo sui morti sulle strade». «Diteci i dati di Gardolo e basta») perché, è stato detto, «qui siamo abituati a un dibattito civile e alla gentilezza».
E sì che si tratta di un progetto partecipato, in cui questa avrebbe dovuto essere una serata dedicata alla raccolta delle esigenze della comunità. Dopo la relazione di Dondè, che è stato applaudito comunque da molte persone presenti in sala, gli animi si sono distesi e anche le contestazioni hanno assunto toni più civili.