L'intervista

martedì 4 Marzo, 2025

Gatti randagi, in arrivo contributi ad hoc a Trento per nutrirli e curarli. Casonato: «Ecco chi contattare»

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Dopo l'avvelenamento di un gatto, l'assessora fa chiarezza sul tema

Il ritrovamento della carcassa di un gatto su una ciclabile della città ha riacceso la polemica sul randagismo e sulla necessità, a detta di alcuni volontari, di ricevere un sostegno da parte del Comune. «Si presume che sia stato avvelenato, non aveva alcuna ferita», racconta una residente. Inoltre è stato ritrovato un barattolo con delle tracce di veleno per topi. L’assessora comunale alla transizione verde Giulia Casonato prova a fare chiarezza.
In questi casi chi si può contattare?
«Il gestore del Rifugio del cane di Trento provvede al recupero, eventuale deposito in cella frigo e smaltimento di animali rinvenuti morti su aree pubbliche. Il cittadino che volesse segnalare un animale morto si deve rivolgere al 112 o ai vigili urbani, che a loro volta contatteranno l’addetto reperibile del canile».
E in caso di animali feriti senza proprietario?
«Il cittadino segnala al 112 o ai vigili urbani o all’unità igiene e sanità pubblica veterinaria».
Si può chiedere un contributo al Comune per le spese di sostentamento dei gatti randagi?
«Si stanno finalizzando gli accordi con un’associazione che, a partire dal 2025, sarà incaricata dal Comune di garantire il sostentamento delle colonie feline censite nel territorio di Trento».