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domenica 21 Gennaio, 2024

Gelmini rallenta la ciclovia del Garda: «Ci sono altre priorità, prima il depuratore»

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La presidente della Comunità del Garda: «Sì al progetto, ma bisogna mettere in sicurezza la viabilità della Gardesana»

Sulla ciclovia nessun passo indietro da parte della Provincia Autonoma di Trento, che ieri, durante l’assemblea generale della Comunità del Garda svoltasi a Palazzo Martini, ospitata dal Comune di Riva del Garda, ha confermato per voce dell’assessore provinciale Roberto Failoni che non c’è alcuna volontà di desistere. Più prudente, invece, la presidente della Comunità, la ex ministra Maria Stella Gelmini, che indica altre priorità.
La ciclovia del Garda sulla sponda trentina era uno dei temi più caldi all’ordine del giorno dei lavori dell’assemblea, che riunisce tutti i Comuni e le istituzioni costiere gardesane. L’opera è infatti uno degli argomenti di cui si discute in questo periodo a Riva del Garda ma non solo: per fare fronte comune contro l’opera, è nato un coordinamento interregionale composto da associazioni che si battono affinché non si realizzi un progetto ritenuto brutto, costoso e soprattutto non sicuro. L’assessore Failoni comunque ha ribadito la ferrea volontà della Provincia di procedere, nonostante un esposto alla Corte dei Conti e un altro in arrivo in Procura, entrambi a firma del coordinamento interregionale.
Durante l’assemblea, la portavoce del «No» alla ciclovia Marina Bonometti, anche vicepresidentessa del comitato Salvaguardia Area Lago, ha chiesto di poter intervenire e ha letto un documento ufficiale in presenza di tutti i rappresentanti istituzionali e non.
«Il Coordinamento, – ha detto Bonometti prendendo il microfono – il cui pensiero è sintetizzato nella frase “Ciclovia del Garda? Non così”, sottolinea innanzitutto l’alto rischio idrogeologico e sismico intrinseco alla infrastrutturazione a sbalzo sulle falesie accanto all’impatto paesaggistico, nonché la pericolosità della circolazione promiscua tra traffico automobilistico e ciclistico sulle affollate strade del basso lago. A questa assemblea – ha continuato poi la vicepresidentessa del Sal – il Coordinamento chiede di intervenire presso le Istituzioni competenti, al fine della sospensione della progettazione, e di promuovere, al contempo, una fase collegiale di studio con tutti i soggetti coinvolti nell’ottica di un approccio sistemico alle criticità di cui soffre da anni il lago, bene comune di straordinario valore, per una sua riqualificazione e trasformazione in senso qualitativo».
A Bonometti risponde subito l’assessore Failoni: «Nessun passo indietro da parte della Provincia – ha sottolineato con forza Failoni – dobbiamo tenere il passo con l’evoluzione del turismo. Siamo indietro, ad esempio, sull’offerta per le ebike e dobbiamo recuperare. Il rischio? Anche io vivo in montagna e anche sulle strade, si sa, un sasso sulla strada può cadere. Noi quindi ascoltiamo tutti ma la politica si assume le responsabilità derivanti dalle proprie scelte, e andiamo avanti».
Meno agguerrita sul fronte ciclovia è l’ex ministra Gelmini, che ha come priorità il grande depuratore che sarà costruito sulla sponda bresciana del Garda e la mobilità. «Prima va messa in sicurezza la viabilità della Gardesana» conferma a margine dell’assemblea.
«Qui non abbiamo colori politici né casacche, – dice Gelmini nel discorso di chiusura dei lavori – siamo tutti cittadini che vogliono tutelare il lago. Bisogna dire no a una narrazione del lago come regione costellata da problematiche ambientali: si danneggia la nostra immagine soprattutto all’estero. Ecco perché siamo qui oggi, perché la politica deve risolvere e parlare tutti con una sola voce, tutti i sindaci. Vorrei che tutti noi qui oggi, gli amministratori e i sindaci condividessero le priorità di oggi per il depuratore e la mobilità». La ciclovia non è al primo posto nella lista delle cose da fare, quindi, ma nonostante ciò, la Provincia trentina corre per non perdere i finanziamenti del Pnrr.