Città sostenibili
domenica 11 Giugno, 2023
di Sofia Farina
Georg Willi, primo sindaco dei Verdi del capoluogo del Tirolo, parte del vostro impegno nella sostenibilità e nella lotta al cambiamento climatico si concretizza nella comunicazione attraverso la sezione «IBKlima» sul sito web della città. Da quanto tempo investite in questa comunicazione, quanto funziona e che feedback avete ricevuto dalla popolazione?
«Essendo una città delle Alpi, i cambiamenti climatici si ripercuotono su Innsbruck prima e con maggiore impatto rispetto ad altre città o regioni. Cerchiamo di inserire le questioni relative al cambiamento climatico in tutte le sezioni dell’amministrazione e in tutti i progetti. Per quanto riguarda la comunicazione: parliamo consapevolmente di cambiamenti climatici da alcuni anni e la parte del sito web è abbastanza nuova, poiché faceva parte del rilancio del nostro sito all’inizio di quest’anno. Per l’amministrazione si è trattato di un processo di apprendimento, ma ora vediamo che i nostri esperti implementano sempre anche le questioni relative al cambiamento climatico nelle loro riflessioni e pianificazioni».
Collegato al tema della comunicazione, c’è quello della promozione dell’iniziativa dei cittadini stessi su questi temi. A questo proposito, ci può parlare del «Premio per l’ambiente e la sostenibilità della città di Innsbruck»: quando è nato e in cosa consiste?
«Lo assegniamo ogni due anni. L’idea alla base è quella di premiare i progetti di eccellenza legati alla sostenibilità e alla tutela dell’ambiente e di sensibilizzare l’opinione pubblica su questo tema».
Quali sono le principali strategie di Innsbruck per combattere il cambiamento climatico?
«L’analisi del clima della città di Innsbruck è la nostra base per tutte le iniziative e i progetti, ad esempio per i progetti edilizi. Ci sono alcune aree della città in cui il vento e l’aria possono ancora circolare, quindi non si vuole ostacolare queste aree. Altre strategie sono la mobilità ecologica, la strategia della smart city in termini di alimentazione e progetti come cool-Inn».
Quali sono i progetti esplicitamente dedicati a questa causa? Sono tutti progetti in corso o alcuni sono già terminati?
«Cool-Inn è un parco vicino al centro espositivo di Innsbruck, un progetto che abbiamo realizzato insieme all’Università di Innsbruck. È un luogo “cool” con molto verde, alberi e anche acqua. L’università sta anche raccogliendo dati lì. Stiamo anche iniziando a realizzare un parco simile, il Coolymp, in un’altra zona della città. E naturalmente progetti in corso come la costruzione di più piste ciclabili».
Il tema della mobilità sostenibile è centrale come argomento di discussione per la città di Trento. Cosa ha introdotto Innsbruck per incoraggiare gli spostamenti in bicicletta e a piedi?
«Innsbruck è una piccola città, si può raggiungere quasi tutto a piedi, abbiamo anche una buona rete di trasporti pubblici e cerchiamo di costruire sempre più infrastrutture per i ciclisti. Le persone devono sentirsi sicure se vogliamo che utilizzino sempre più la mobilità sostenibile».
Restando in tema di mobilità sostenibile, quali strategie utilizzate per promuovere l’uso del trasporto pubblico? Avete accordi speciali per gli studenti dell’università?
«Sì, c’è un’offerta speciale di biglietti per gli studenti, anche per i pensionati e biglietti interessanti per chi usa regolarmente i trasporti pubblici, come il Klimaticket Tirol. L’Innsbrucker Verkehrsbetriebe (Ivb) ha anche un’offerta speciale per le aziende, il Job Ticket, che offre sconti ai dipendenti».
Quale alimentazione avete scelto per il trasporto pubblico?
«È un processo in corso. Una buona parte del trasporto pubblico avviene tramite tram, qualche anno fa abbiamo sostituito una linea di autobus con una di tram; per quanto riguarda gli autobus, l’Ivb sta testando diverse varianti di alimentazioni sostenibili, credo che alla fine sarà un mix, ci sono parecchie piazzole a Innsbruck sulle linee di autobus».
Tra gli obiettivi della città di Innsbruck c’è l’autonomia energetica entro il 2050. In termini di consumo energetico, quali sono le principali fonti utilizzate dalla città di Innsbruck? E cosa prevede il piano per raggiungere l’autonomia energetica entro il 2050?
«La Ikb fornisce energia rinnovabile al 100% alle famiglie di Innsbruck. Anche i tram dell’Ivb sono alimentati da energia rinnovabile, l’Iig costruisce case con standard di casa passiva, le aziende della città e la stessa amministrazione utilizzano sempre più fonti “verdi” come il fotovoltaico e ci sono anche diverse promozioni per le famiglie, che mirano a utilizzare fonti sostenibili. Parte dell’autonomia energetica 2050 è anche la ristrutturazione degli edifici esistenti in città. Una delle sfide più grandi che stiamo affrontando in questo processo».
Tra i vostri progetti c’è Inn’F4um, che sviluppa misure per rendere Innsbruck neutrale dal punto di vista climatico entro il 2030. Quali strategie utilizzerete per raggiungere questo obiettivo?
«Per la “Fit4UrbanMission” di Innsbruck i dipendenti dell’amministrazione comunale, l’Innsbrucker Verkehrsbetriebe (Ivb), l’Innsbruck immobilien gesellschaft (Iig), l’Innsbrucker kommunalbetriebe (Ikb) e l’Università di Innsbruck hanno lavorato insieme per ridurre le emissioni di co2 e raggiungano la neutralità climatica entro il 2030. Queste misure vanno dalla ristrutturazione degli edifici esistenti, all’ulteriore utilizzo di aree sigillate per la produzione di energia».
Questa intervista è la seconda puntata di un viaggio nelle città sostenibili pensato dalla redazione di Terra Madre de Il T Quotidiano per conoscere le strategie green che funzionano e che possono essere replicate.
La prima puntata è stata dedicata a Grenoble e si può leggere qui