il caso

sabato 6 Luglio, 2024

Gerosa chiede di abbattere i cedri centenari del Prati ma il liceo si oppone: «Le perizie dimostrano che sono sani e stabili»

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L'assessora: «L’intervento è necessario per motivi di sicurezza» ma il docente del Classico risponde: «Non è mai caduto un ramo in testa a nessuno»

Sui cedri centenari e monumentali del liceo Prati non finirà di sicuro con il botta e risposta che si chiude oggi con il comunicato ufficiale dell’assessora provinciale all’Istruzione Francesca Gerosa. La comunità del liceo classico cittadino è pronta a dare battaglia, o comunque a far valere i propri diritti, sulla base di documenti che vengono messi uno sull’altro, a dimostrazione che compete loro decidere il da farsi. Escludendo in ogni caso l’abbattimento delle piante e la loro sostituzione.
Ricostruiamo prima le ultime puntate. Nei giorni scorsi il consigliere di Onda Filippo Degasperi lancia l’allarme con un’interrogazione alla giunta in cui chiede cosa si intenda fare con i cedri del Parati», informando al contempo che «alla scuola, da parte di Apop (l’Agenzia provinciale opere pubbliche), è arrivata la comunicazione della ripresa dei lavori di manutenzione straordinaria che comprendono la sostituzione dei due cedri». Una contraddizione per Degasperi: «Nel febbraio scorso la stessa Gerosa rispondeva a una mia precedente in cui chiedevo chiarimenti circa l’insistenza da parte della Provincia nel voler abbattere le piante, smentendo tale insistenza e riconoscendo alla scuola la titolarità della decisione».
Per il docente del Prati Giovanni Ceschi, ex presidente del Consiglio del Sistema educativo provinciale, «la situazione è surreale». E spiega: «Prima si dice che la competenza è nostra, poi ci comunicano che, senza alcun coinvolgimento della scuola, la Provincia abbatterà i cedri». Con il beneplacito dell’assessora all’Istruzione, che ieri ha diffuso un comunicato: «L’intervento di sostituzione dei cedri collocati nel cortile del liceo Prati di Trento è necessario per motivi di sicurezza di fronte a rischi anche potenziali per le persone in caso di eventi meteo estremi che purtroppo sono sempre più frequenti anche in Trentino».
La domanda sorge ora spontanea: da febbraio ad oggi, dalla prima dichiarazione in cui si parlava di intervento ordinario in carico alla scuola a quella di ieri che parla di abbattimento per motivi di sicurezza, è cambiato qualcosa? È forse caduto un ramo in testa a qualcuno? «No — assicura Ceschi — non è successo proprio nulla». Anzi, qualcosa è cambiato, che su quei cedri c’è ora una perizia firmata: «Perizia che ha valore in campo assicurativo, firmata dallo studio più rinomato nel campo della dendrologia in regione. Perizia — sottolinea Ceschi — che dopo verifiche strumentali fitostatiche e fitosanitarie ha stabilito che quei cedri non sono pericolanti, che non sono a rischio caduta, nemmeno in caso di eventi estremi». Ceschi non vuole nemmeno che la scuola, contraria all’abbattimento delle due piante, sia accusata di non voler tutelare studenti e insegnanti da possibili schianti: «No di certo, ma se viene esclusa questa possibilità, escluso il rischio di potenziali pericoli, ci sembra corretto tutelare anche due cedri centenari, due monumenti naturali che sono ormai il simbolo del nostro liceo». Si scopre ora che di perizie ce ne sono due, non una: «Ce n’è una di quando all’assessorato all’Istruzione c’era ancora Mirko Bisesti». Il tema di cosa fare con quei cedri si era dunque già posto: «E c’era stata una risposta, perché ci venne spiegato che sulla base di una perizia della Fondazione Edmund Mach, a firma del professor Maresi, non c’erano elementi e motivi tali per provvedere al taglio delle due piante».
A fronte delle perizie presentate dal liceo, la Provincia non ha saputo controbattere sullo stesso piano. «Abbiamo chiesto documentazione, per capire sulla base di quali considerazioni si volesse procedere. Documenti non ne sono arrivati, se non una dichiarazione da una ditta che cura il verde, che spiegava come in genere queste piante presentino spesso dei rischi. Una valutazione generale, non una perizia sui due esemplari del piazzale del Prati».
Ora il tema è giuridico-amministrativo: chi decide sugli alberi interni a un liceo di proprietà della Provincia? «Lo ha spiegato la stessa Gerosa nella prima interrogazione presentata da Degasperi sul tema. Decide la Provincia in via straordinaria, nel caso di pericolo imminente. Ed è giusto che sia così. Ma in via ordinaria — spiega Ceschi — tocca alla scuola decidere il da farsi. Se si tratta di una manutenzione ordinaria — ribadisce — è la scuola che interviene. E se è dimostrato che le piante stanno bene, che non sono pericolanti, si tratta di manutenzione ordinaria».