Le indagini

venerdì 7 Febbraio, 2025

Giallo di Civezzano, i Ris tornano nella casa di Alessio Pedrotti

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Nuova ricognizione della scientifica: analisi sui coltelli nella lavastoviglie compatibili con i tagli del 50enne

Le tessere di quello che sembra un complicato puzzle investigativo ancora non vanno al loro posto ma gli inquirenti non demordono e confidano nella scienza, nei riscontri di laboratorio sugli oggetti rinvenuti e repertati – in particolare sui coltelli trovati in cucina, nella lavastoviglie – per risolvere il giallo di Civezzano. Quello relativo al grave ferimento di Alessio Pedrotti, l’artigiano cinquantenne trovato con le tre ferite all’avambraccio sinistro, in condizioni disperate, sanguinante, in fondo alle scale di casa da cui sarebbe caduto in preda a un malore. Era il 15 dicembre scorso. Cinque giorni dopo l’ex macchinista del teatro Santa Chiara, rocciatore e padre di due figli, è morto in ospedale a Trento.
La Procura — che già a dicembre aveva aperto un’inchiesta per omicidio colposo (è la prassi) — non intende lasciare nulla di intentato e sta lavorando su ogni fronte, con tutti i possibili accertamenti. Tanto che ha fatto scendere in campo anche i carabinieri del Ris di Parma. Gli specialisti del Reparto Investigazione Scientifiche nel frattempo hanno effettuato anche una seconda ricognizione nella casa di Barbaniga di Civezzano posta sotto sequestro. Provvedendo a un inventario degli oggetti presenti nell’abitazione a due piani, passando ancora una volta al setaccio ogni ambiente, ogni angolo di casa. I Ris avevano già lavorato per ore ed ore in quell’abitazione a metà gennaio. La loro è stata una scrupolosa ricognizione dei luoghi, con una serie di foto e video a documentarli, usando tutta la strumentazione a disposizione (a partire dal luminol) per arrivare anche a quanto non visibile ad occhio nudo, per scovare tutte le eventuali tracce, gli elementi, ma soprattutto gli oggetti, le possibili armi bianche compatibili con le ferite riscontrate a Pedrotti. Come sembrano essere i coltelli ritrovati nella lavastoviglie da analizzare ora nei laboratori dell’Arma a Parma, per cercare eventuali tracce ematiche, quindi riscontri. I tre tagli sull’avambraccio di Pedrotti, uno così profondo da recidere un’arteria e provocare la forte emorragia, sarebbero stati provocati appunto da un coltello da cucina stando al medico legale che ha effettuato l’autopsia, la vigilia di Natale.
Per gli inquirenti comunque non c’è dubbio che si sia trattato di un incidente. Non ci sono infatti tracce di altre persone in casa, dove la porta risultava chiusa da dentro. Per i militari lo stato dei luoghi non è stato alterato. Sulle prime si era pensato anche all’attrezzatura da arrampicata rinvenuta a poca distanza dal cinquantenne agonizzante sui gradini ma è stato escluso: nessuno di quegli oggetti era apparso compatibile, per giunta non appariva nemmeno sporco di sangue. L’attenzione degli inquirenti è quindi focalizzata sui coltelli da cucina prelevati dal cestello della lavastoviglie: potrebbe essere una di queste lame la tessera giusta che rimette a posto tutte le altre e che risolve una volta per tutte il difficile puzzle investigativo.