Apss
giovedì 11 Luglio, 2024
di Davide Orsato
Non sarà nella «sua Venezia», «dove sono semplicemente Giancarlo e non il dirigente generale», il futuro del dottor Ruscitti. O, almeno, non solo lì. Il numero uno della sanità trentina continuerà a lavorare, come ha anticipato a «Il T» lo scorso 23 maggio, ma lo farà qualche chilometro più a oriente, ossia a Trieste. Ieri, infatti, con decreto del direttore generale Joseph Polimeni, Giancarlo Ruscitti, dirigente dimissionario del dipartimento Salute della Provincia, è stato nominato direttore dei servizi sociosanitari dell’Arcs, azienda regionale di coordinamento della salute del Friuli Venezia Giulia. Cioè dell’ente «centralizzato» che governa le tre aziende sanitarie locali (Friuli occidentale, Friuli centrale e Giuliano-Isontina), oltre agli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (Ircss) Burlo Garofalo di Trieste e quello a carattere oncologico di Aviano, per un totale di oltre un milione e duecentomila assistiti.
120mila euro l’anno
Questo accade a un mese e mezzo dalle sue dimissioni, nonostante la Provincia l’avesse confermato fino a maggio 2025, data in cui il suo contratto non sarebbe stato più rinnovabile.
Il nuovo contratto firmato da Ruscitti prevede uno stipendio da 120mila euro l’anno più una quota premiale del 20%. A conti fatti leggermente meno della paga «trentina».
Arrivato a Trento nel 2019 (dopo essere stato dirigente del settore promozione della Salute nella Puglia roccaforte del centrosinistra) già nel 2020 Ruscitti aveva ottenuto un aumento fino a 130mila euro mentre nel 2022 è stato il quarto manager pubblico meglio pagato del Trentino, con 152mila euro l’anno. Per lui si era parlato anche di un incarico «romano», ipotesi che aveva dismesso con una battuta: «Sì, vado a fare il direttore sportivo dell’As Roma, ora mi pagherebbero bene per quel ruolo». Niente da fare, invece, il medico, romano di nascita e di formazione, ma cresciuto professionalmente nel capoluogo veneto dove è stata lanciata, nell’era Galan, la sua carriera da manager, rimane a Nordest. Del resto, in occasione delle dimissioni, aveva fatto sapere che in Trentino (dove aveva trovato casa a Fierozzo, valle dei Mocheni) si era «trovato benissimo» e di non aver mai avuto dissidi nemmeno quando, dopo cinque anni di lavoro con l’assessora Stefania Segnana, con la seconda giunta Fugatti l’incarico alla sanità è andato a Mario Tonina: erano girate voci di «poca compatibilità», smentite dei diretti interessati. «Rispetto la scelta di Ruscitti — aveva fatto sapere Tonina all’indomani delle dimissioni — e d’altronde, noi in Trentino non potevamo garantirgli più di un altro anno di contratto. Evidentemente lui, potendo lavorare da medico fino a 72 anni, avrà fatto le sue valutazioni e ha trovato altre offerte». Il contratto firmato da Ruscitti in Friuli Venezia Giulia avrà durata fino al 2029: a quella data il dirigente medico avrà maturato i 72 anni «canonici» per la pensione.
Diciassette candidati
Dopo le dimissioni a maggio, si è aperta la partita del dopo Ruscitti. Una partita delicatissima perché nel 2019 la giunta Fugatti aveva voluto scommettere su un «papa straniero» che godeva di ottime referenze, visto il doppio incarico, prima in Veneto e poi in Puglia, da tecnico al servizio di amministratori dal «colore politico» diverso. La giunta si è già mossa a fine maggio. Le risposte al bando non sono mancate: sarebbero almeno diciassette le candidature arrivate, di medici di lungo corso (e curriculum) da tutta Italia. Dal primo luglio, Ruscitti è stato sostituito, «ad interim», da un altro dirigente provinciale: Luca Comper, a capo del dipartimento organizzazione, personale e innovazione. Una «coabitazione», la sua, che potrebbe essere ancora lunga, protraendosi, almeno, fino all’autunno. I tempi per la selezione e la nuova nomina, infatti, potranno essere lunghi: si parla ancora, almeno, di un paio di mesi.