sanità
sabato 9 Novembre, 2024
di Redazione
Era uno dei concorsi più attesi visto l’importanza del reparto ospedaliero e le vicende recenti. E, a questo punto, si può dire che sia già chiuso. Alla fine, al colloquio per la scelta del futuro direttore dell’unità operativa di ginecologia e ostetricia dell’ospedale Santa Chiara di Trento si è presentato solo un candidato: il dottor Fabrizio Taddei, primario di ginecologia a Rovereto e — a scavalco — responsabile della stessa unità a Trento da quando è stato risolto il contratto tra l’Apss e il dottore Saverio Tateo, finito al centro di una vicenda giudiziaria, per il clima lavorativo che si era creato in reparto, a seguito della scomparsa della giovane ginecologa Sara Pedri. Dunque manca solo la conferma e Taddei sarà ufficialmente il nuovo primario di ginecologia a Trento, proseguendo così il lavoro svolto in questi mesi. Al concorso era stato ammesso anche un secondo candidato, il dottor Angelo Votino, medico che attualmente lavora a Roma. Ma alla fine ha scelto di non presentarsi.
Il concorso indetto dall’Apss aveva sollevato qualche perplessità tra gli addetti ai lavori sia perché c’era l’aspettativa, con l’avvio del nuovo corso universitario di Medicina, che questa potesse essere l’occasione per indire anche la cattedra universitaria, sia perché non ha previsto tra i requisiti l’attività chirurgica, ma solo l’esperienza in fase pre e postoperatoria. E ci sono molte pazienti trentine che — attualmente — si recano per gli interventi più complessi a Bolzano, Verona e a Peschiera del Garda.
A questo punto, però, si apre un’altra partita. Si libera infatti il posto di ginecologia a Rovereto. La cattedra universitaria potrebbe essere attivata, quindi, proprio nell’ospedale della città della Quercia, come già avvenuto, del resto, per altre specialità. Dunque potrebbe arrivare un nuovo concorso, che necessiterebbe di molto tempo per essere predisposto. Nel frattempo, con tutta probabilità, il dottor Taddei che, prima di prestare servizio a Rovereto è stato medico a Bolzano, agli Spedali Civili di Brescia e all’ospedale Carlo Poma di Mantova, continuerà a svolgere il ruolo apicale in entrambe le sedi.