gli appuntamenti
venerdì 26 Gennaio, 2024
di Jessica Pellegrino
È tutto pronto per un finesettimana dedicato agli eventi, ed in particolare, ricco di appuntamenti volti a ricordare. Sono infatti molte le proposte dedicate alla Giornata della memoria che, ogni anno, ricorda l’apertura dei cancelli di Auschwitz e lo svelamento al mondo degli orrori dei campi di concentramento.
Venerdì, alle 20:30, allo Zandonai di Rovereto c’è “Vivere a Terezin” promosso da Collettivo Clochart. Il Ghetto di Tèrezin, in Boemia, è stato utilizzato dai nazisti come campo di transito verso i campi di sterminio: l’anticamera di Auschwitz. Un luogo che aveva il compito di rappresentare, per la propaganda nazista, il volto “presentabile” del potere: era “la città che Hitler regalò agli ebrei”. A Tèrezin vennero concentrati intellettuali, artisti, anziani e molti bambini ritenuti “ebrei non utili” per i lavori forzati. Ad intellettuali ed artisti della Mitteleuropa veniva fatto credere che potevano continuare ad esprimersi creando nuove opere. Suonare o danzare diventa un modo per ‘resistere’ agli aguzzini, un mezzo di ribellione e speranza per sopravvivere e per dare, nonostante tutto, un piccolo momento di gioia ai compagni di prigionia. Tèrezin è l’unico campo di concentramento che venne visitato da una delegazione della Croce Rossa Internazionale.
Il lavoro teatrale di Collettivo Clochart racconta di questa visita e, attraverso le testimonianze della pianista Alice Herz-Sommer, della danzatrice Helen Lewis, del giovanissimo caporedattore della rivista “Vedem” Petr Ginz e della bambina Helga Weiss, l’esperienza da loro vissuta in questo particolare campo di concentramento. Lo spettacolo è diretto da Michele Comite e ideato in collaborazione con il Laboratorio di storia di Rovereto. Ad accompagnare gli attori ci sono le musiche degli allievi della Civica Scuola Musicale “R. Zandonai”.
Venerdì e sabato, alle 20:30 largo poi a “Il terzo reich” di Romeo Castellucci. Ad attendere gli spettatori spazio ad un’installazione che si basa sulla rappresentazione spettrale di tutte le parole contemplate dalla lingua italiana. Una sequenza della totalità dei sostantivi del vocabolario italiano proiettati uno a uno. Il “Terzo Reich” è l’immagine di una comunicazione inculcata e obbligatoria, la cui violenza è pari alla pretesa di uguaglianza. Ogni pausa è abolita, occupata. La pausa, cioè l’assenza delle parole, diventa il campo di battaglia per l’aggressione delle parole, e i nomi del vocabolario così proiettati, sono le bandiere piantate in una terra di conquista. Ad introdurre la proiezione è però l’esibizione della performer Gloria Dorliguzzo.
L’attore trentino Giovanni Vettorazzo è invece il protagonista di “Vanadio” in cartellone sabato al Teatro Zandonai. A partire dalle 20:30 Vettorazzo presenta il racconto di primo Levi – scritto nel 1967 – che si basa su una vicenda reale: un chimico tedesco con cui l’autore intratteneva una relazione epistolare per ragioni di lavoro legate al suo ruolo di direttore tecnico di un’azienda chimica italiana, era stato un funzionario incontrato ad Auschwitz. Lo spunto da cui parte il racconto è la fornitura, effettuata da una ditta tedesca, di una partita di vernice difettosa. Lentamente, con una tensione in crescendo e un finale a sorpresa, si arriva invece ad Auschwitz, ad un “faccia a faccia” con chi era là, nel “lager”.
Sono invece due gli appuntamenti con “Gino Bartali, eroe silenzioso”: uno spettacolo teatrale della compagnia Luna e Gnac Teatro, con Federica Molteni, che forte delle sue 300 repliche ed un pubblico di oltre 35.000 spettatori in Italia e in Europa, racconta la storia dell’impegno civile di un grande protagonista del ciclismo degli anni Trenta, Gino Bartali.
Con l’allestimento essenziale ed evocativo della compagnia, la vita del più amato e iconico ciclista italiano irrompe sulla scena. L’interprete, Federica Molteni, oltre a ricostruire le tappe più importanti della vita e dei successi del ciclista e a dare voce a numerosi personaggi, mette in luce anche la sua determinazione nell’aiutare il prossimo e nell’uscire dalla spirale dell’indifferenza. È dunque la storia di Bartali, eroe del ciclismo e insieme Giusto tra la Nazioni, ma anche la Storia dell’Italia e degli Italiani a scorrere davanti al pubblico in grado di commuovere, far sorridere e riempire il cuore di speranza.
La prima rappresentazione è in calendario per sabato alle 21 al Cinema Teatro Dolomiti di Lavarone, la seconda invece – domenica, sempre alle 21 – al Teatro G. Sartori di Ala.
Per la rassegna OFF-side vol. 9 organizzata da Evoè!Teatro sabato, alle 20:45, il Centro Giovani Smart Lab di Rovereto ospita “Il Mercante di Venezia”. Il capolavoro di William Shakespeare viene qui riletto in chiave contemporanea da Davide Lorenzo Palla, attore milanese con origini toscane inventore del format “Tournée da bar”. In scena un solo attore, lo stesso Palla, dà voce a una molteplicità di personaggi principali e secondari, nobili e popolani – l’ebreo Shylock e il Mercante Antonio ma anche il Gobbo Lancillotto e la prosperosa Nerissa – che prendono vita grazie a un’alternanza continua tra comico e drammatico.
Teatro, intrattenimento e musica dal vivo – interpretata dal polistrumentista Tiziano Cannas Aghedu – si fondono per restituire un’esperienza teatrale capace di coinvolgere il pubblico in maniera inedita.
Doppio appuntamento anche per “La Congiura”, un atto unico di Renzo Fracalossi, allestito a cura del Club Armonia di Trento. Si parte venerdì alle 20:30 nella Sala Borghesi Bertolla di Cles per poi proseguire, domenica alla stessa ora, al Teatro Parrocchiale di Spiazzo Rendena.
Lo spettacolo, ambientato nel mondo medioevale esplora un mondo ossessionato dal complotto contro la società e nel quale non c’è spazio alcuno per qualsiasi diversità. Nel 1321, racconta Bernard Guy inquisitore di Tolosa nel periodo compreso fra il 1307 e il 1324, fu scoperto e sventato un orrido piano architettato dagli ebrei ed attuato dai lebbrosi, loro complici, per infettare le acque, in modo che le persone sane bevendo ed usando tali acque, sarebbero tutte morte o ammalate e ciò avrebbe consentito ai lebbrosi di aspirare alla signoria di città e castelli ed agli ebrei di dominare il regno di Francia.
Quest’idea catturò l’immaginazione di larga parte della popolazione francese dell’epoca che, per prima, formulò quindi quell’accusa del complotto ebraico universale che ha accompagnato l’intera storia dell’ebraismo in Europa e che tutt’ora ammorba l’aria del vecchio continente, trovando nell’antisemitismo dei “Protocolli dei Savi Anziani di Sion” il suo più osceno culmine.
Non solo “Giornata della memoria” però, sul palco del Teatro del Centro scolastico di Borgo Valsugana venerdì alle 20:45 Andrea Castelli interpreta “Pio. Andata e ritorno”. Il monologo che ha debuttato al vecchio don Bosco di Pergine nel 21 gennaio del 1993, viene riproposto in una versione snellita e rispolverata. Pio e l’amico Alcide entrano nel magico mondo del presepe che il loro vecchio professore allestisce ogni anno a Natale. Un viaggio iniziatico dove la meta forse non è l’obiettivo finale perché è più importante quel che succede durante. Ad accompagnarli gli animali parlanti, a causa di mutazioni genetiche misteriose: Helmut, l’elefante tedesco, Seppele il cammello della val Gardena, Rolfi, il cane da guardia e Bruno, l’orso di poche parole.
Sabato, alle 21, sul palco del Teatro Auditorium di Lavis è pronta a salire Chiara Francini con “Forte e Chiara”. Largo dunque ad un one woman show in cui Francini ripercorre la sua vita, unica eppure così simile a quella di tanti altri. Con il sarcasmo e l’ironia tagliente che la contraddistinguono, Chiara si racconta attraverso la musica, vicende personali e pubbliche, dicendo sempre la verità, senza far sconti a nessuno, in primis a sé stessa.
Il Casinò Municipale di Arco, domenica alle 15:30, ospita invece un omaggio a Ludwig Van Beethoven grazie a il “Concerto d’Inverno” della Camerata musicale “Città di Arco” diretta da Stefano Torboli.
Infine, non mancano alcune proposte per i più piccoli. Venerdì e sabato la Fondazione Haydn di Bolzano e Trento presenta il concerto interattivo “Coccole di archi. A tu per tu con gli strumenti dell’orchestra”. Il primo appuntamento è in cartellone per venerdì, alle 16 ed alle 17:15 all’Auditorium di Bolzano. Il secondo è invece sabato, alle 9:30 ed alle 11, nella Sala delle Marangonerie del Castello del Buonconsiglio di Trento.
Ed è ancora la musica a fare da leitmotiv al sabato dedicato ai più piccoli grazie a “Musica in Biblioteca” ospitato – sabato alle 17 – nella Biblioteca Civica G. Tartarotti di Rovereto.
Il luogo della lettura si anima di suoni e diventa anche luogo dell’ascolto. La Biblioteca Civica mette a disposizione dei giovani allievi e delle giovani allieve delle Scuole Musicali della Vallagarina un’affascinante cornice per proporre nuove sinergie tra libri e spartiti.
Riparte anche la rassegna PoPoPò – Porta i popi al Portland che domenica, alle 10:30, vede salire sul palco I burattini di Luciano Gottardi in “Il bandito Polenta”. In scena il Mago Celio che vuol mandare a Re Silvio il preziosissimo anello dei Nibecorti.
A chiudere questa rassegna c’è poi il nuovo appuntamento con “Scappo a teatro” che domenica porta, dalle 16, porta all’Auditorium Melotti “Toma e Carolina” con Marco Continanza. In scena uno spettacolo attraversato da temi cruciali la contemporaneità. Dalla solitudine del piccolo Tomaso, che comporta il rapporto univoco ed implosivo tra bambino e televisione (ma potrebbe essere un qualunque altro device), parte un percorso di lenta epifania, dove con fatica sono recuperate dimensioni fondamentali della vita emotiva.