i numeri
venerdì 7 Giugno, 2024
di Gabriele Stanga
Aumentano gli espatri e calano i rimpatri. I trentini guardano sempre di più all’estero nelle loro scelte di vita. Questo è quanto emerge dal recente report Istat relativamente ai flussi migratori da e verso l’Italia. Un fenomeno che preoccupa soprattutto per quanto riguarda i giovani laureati, che a Bolzano e Trento raggiunge il proprio apice rispetto al resto del Paese. Infatti, tra le regioni italiane, i tassi di espatrio più elevati si sono registrati proprio in Trentino-Alto Adige, dove il dato tocca il 3,4 per mille residenti nel biennio 2022-2023. Un numero ben superiore a quello di Molise, Valle d’Aosta e Veneto, seconde con il 2,5 per mille e lontanissimo dall’1,3 per mille di Puglia, Campania e Lazio, fanalini di coda della classifica.
Se consideriamo la situazione nelle due province, a detenere il primato è Bolzano (4,5 per mille). Ciò lo si deve alla particolare vicinanza con i territori di Austria e Germania, più attrattivi per i giovani e per la popolazione di lingua tedesca. Nel complesso i dati provvisori per il 2023 nella regione sono di 8731 iscritti e 4763 cancellati. Anche qui conduce Bolzano con 3067 uscite contro le 1696 di Trento.
Guardando al sistema Paese, gli espatri dei cittadini italiani nell’ultimo decennio sono in media sette su dieci, in termini assoluti più di un milione tra il 2014 e il 2023. Poco più di 515mila, invece, i rimpatri. Dunque, saldi migratori sempre negativi e una perdita complessiva pari a 566mila unità.
Diverso è il discorso per gli stranieri, per i quali i saldi sono positivi (il picco massimo di emigrazioni degli stranieri è stato raggiunto nel 2021 con 64mila). Va evidenziato, però, che il dato potrebbe essere legato alla mancata notificazione delle partenze dall’Italia e, quindi, parzialmente falsato dalla bassa copertura del fenomeno. I numeri sono ancora più significativi guardando ai giovani e ai laureati. Del milione di residenti italiani espatriati negli ultimi dieci anni, più di un terzo aveva un’età compresa tra i 25 e i 34 anni. Gli espatri ricompresi entro tale fascia d’età sono tornati a crescere nel 2022, con un aumento di 18 mila unità (+23,25 rispetto al 2021). Di questi uno su due può vantare almeno un titolo di laurea.
Anche per quanto riguarda i laureati, le cancellazioni toccano un numero particolarmente elevato in Trentino- Alto Adige: per la fascia d’età tra i 25 e i 39 anni, a fronte di 253 cittadini italiani laureati iscritti nel 2022 sono 690 i cancellati per trasferimento di residenza all’estero, in particolare 398 in Alto Adige e 292 in Trentino. Scendendo nel dettaglio, in Trentino non ci sono mai stati così tanti espatri tra giovani laureati negli ultimi dieci anni (erano 130 nel 2013). In totale dal 2013 al 2022 sono stati 1.979 gli espatri di giovani laureati.
A livello regionale il dato è in netto peggioramento rispetto all’anno precedente, quando il rapporto fra iscritti e cancellati era di 335 a 520. Il numero complessivo di perdite tra tutte le età è di 955 nel 2022 e 696 nel 2021, con un aumento di circa 250 unità. I laureati tra i 25 e i 39 anni rappresentano il 14% del totale delle cancellazioni.
A questi numeri si abbinano i rientri in Italia: nel 2022 calano i ritorni dei giovani in possesso di laurea (o di titolo di studio più avanzato), che si attestano sulle 6mila unità. Un calo vistoso rispetto al 2021, addirittura del 18,9%. Tale dinamica, congiuntamente all’aumento degli espatri tratteggia un saldo migratorio fortemente negativo, che si traduce in una perdita di 12mila risorse qualificate.
Nei nove anni tra 2013 e 2022 la perdita complessiva di giovani in possesso di laurea ammonta a circa 43mila unità per il Nord, 14mila per il Centro e circa 30 mila per il Mezzogiorno. Tale flusso verso l’estero viene compensato parzialmente da quello interno tra macroaree geografiche. Infatti, Nord e Centro sono riusciti ad attrarre rispettivamente oltre 125mila e 13mila giovani provenienti dal sud durante il decennio considerato. Un segno positivo di 82mila unità per il settentrione, al netto delle uscite, mentre il centro limita le perdite a 900 unità. D’altra parte, gli italiani che scelgono di tornare dai paesi esteri si muovono principalmente verso il sud. Se gli stranieri che vengono in Italia scelgono il nord nel 55% dei casi, i rimpatri si rivolgono in prevalenza al mezzogiorno (52,2%). I rimpatriati italiani hanno un’età mediana di 34 anni, mentre gli immigrati stranieri sono più giovani di 4 anni. Oltre che per età, rimpatri e immigrazioni di stranieri differiscono anche per le quote di genere. Fra i rimpatriati il disequilibrio di genere è più ampio (57% uomini e 43% donne) rispetto a quanto riscontrato per gli immigrati (54% uomini e 46% donne). I rimpatri provengono in larga parte da Paesi che sono stati in passato mete di emigrazione italiana. In cima alla graduatoria per provenienza si trovano Germania e Regno Unito, che sono allo stesso tempo le mete preferite da chi espatria.