Musica
lunedì 2 Ottobre, 2023
di Annely Zeni
“Sollima è un alieno, Bevilacqua e Maestrini sono due ottime compagne di viaggio in grado di assecondare e perfino di sostenere la follia positiva di questo strumentista fuori da ogni schema. Le due giovanissime si districano con ottima tecnica tra le vertiginose cime di questo programma con qualità esecutiva che non tradisce l’età anagrafica ed anzi, ne mostra già una maturità musicale interessante. Il violoncello trova in Giovanni Sollima alcune suggestioni impossibili da ascoltare altrove, dimostrando di poter inserire nel medesimo programma un brano tardo settecentesco ed uno contemporaneo riuscendo in ciascuno dei due a proporre un’interpretazione tanto incredibile quanto plausibile.” Così la stampa ha accolto nello scorso aprile al Teatro Ponchielli di Cremona il trio unico formato dall’ istrionico Giovanni Sollima insieme a due giovani promesse artistiche in ascesa, la violinista Clarissa Bevilacqua e la pianista Carlotta Maestrini invitati ora a Trento per la ripresa – dopo la pausa estiva – della stagione principale promossa dalla Società Filarmonica di Via Verdi, il 2 ottobre alle ore 20.00. Tenendo fede ai suoi saldi principi “il musicista non deve vivere in una bolla di cristallo, deve avere e stimolare curiosità ed anche visionarietà, in una società dove manca proprio la capacità di reagire”, Giovanni Sollima non si smentisce, pur mettendo in campo, anzi in palcoscenico, la “classica” formazione del Trio con pianoforte. Il programma, in effetti, esordisce nel segno della tradizione con il Trio n. 1 op. 1 di Beethoven, salvo procedere di gran galoppo, con le rivisitazioni del mondo rock: la gelida Islanda dei Sigur Ros con un brano “Ara Batur”, da un album del 2008, che impiegava una settantina tra bambini coristi e orchestrali in un enfatico crescendo da preludio wagneriano e il ritmo indiavolato di Chop Suey della band System of a down. Il programma chiude con Short Trios Stories dello stesso Sollima, personalissima riflessione sui rebus di Leonardo Da vinci, i frammenti beethoveniani del catalogo Biamonti e le sonate di Scarlatti: definirlo eclettismo, citazionismo, cross over ecc. è ancora riduttivo per lo stile di Sollima. E del resto non ci si può aspettare che continue sorprese da chi inventa l’orchestra di 100 violoncelli (“in realtà siamo molti di piu’” afferma), suona strumenti strampalati, si esibisce sott’acqua e pure con un violoncello di ghiaccio! “Sono nato e vissuto a Palermo, una città dove hai solo tre possibilità, reagire, soccombere o fuggire: io ho praticato la prima e la terza, mai la seconda” afferma in una intervista di qualche anno fa. Il desiderio di far conoscere giovani talenti di un Belpaese che “anche senza mezzi, riesce a fare cose grandi, perché è ricco di risorse creative” porta a corollario la violinista Clarissa Bevilacqua (2001) che ha debuttato al Pritzker Pavilion di Chicago davanti a migliaia di persone quando aveva nove anni ed è la più giovane violinista ad esibirsi regolarmente con la preziosa collezione Stradivari del Museo del Violino di Cremona e la pianista Carlotta Maestrini (2005), già vincitrice di numerosi premi, più volte ospite negli Stati Uniti e dal 2019 sostenuta da Musica con le Ali, che si occupa di far “spiccare il volo” ai migliori giovani talenti della musica classica. Dopo Sollima, l’affezionato pubblico di Via Verdi potrà apprezzare, in attesa della nuova stagione 2024, una carrellata di grandi artisti ed ensemble, dal celebre Windkraft con la paradisiaca Quarta sinfonia di Mahler (27.10) ad un trio di grande personalità formato da Barnabas Kelemen al violino, Nicolas Altstaedt al violoncello e Alexander Lonquich al pianoforte con un programma tutto dedicato a Brahms (15.12); dalla giovane Révélation della tromba Lucienne Renaudin accompagnata dall’accordeon di Félicien Brut, che racconteranno con i generi dell’opera, del ballo, del jazz e del romanticismo il percorso variegato delle loro giovani carriere (14.11) ai tedeschi del Quartetto Kuss insieme al clarinettista Daniel Roscia, artista in residenza della Filarmonica con una prima esecuzione assoluta commissionata dalla Filarmonica (7.11). Per il pianoforte, a dominare i tasti di uno dei due Grancoda Steinway della sala, Gabriela Montero, celebrata in tutto il mondo per la sua eccezionale musicalità e capacità di improvvisazione (30.11).