Giudicarie

lunedì 8 Luglio, 2024

Venduta come cannabis light, ma è illegale: nei guai il produttore

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La scoperta della polizia locale durante un controllo su un acquirente

È stato incastrato dagli agenti della polizia locale delle Giudicarie, dopo un controllo su un acquirente, il produttore di cannabis che ha messo in vendita con «l’etichetta light» della sostanza stupefacente con un principio attivo superiore a quanto consentito per legge. L’indagine della polizia locale delle Giudicarie di Tione di Trento, resa nota lunedì 8 luglio, è iniziata a seguito del controllo da parte di una pattuglia di un’autovettura, il cui conducente, durante una normale verifica della circolazione stradale, aveva un comportamento sospetto. Dalla perquisizione del veicolo è emersa la presenza di un piccolo quantitativo di sostanza che l’uomo aveva dichiarato essere della tipologia consentita (mostrando anche la ricevuta) acquistata in un distributore automatico, che si trova in un Comune trentino fuori dal territorio di competenza del Corpo giudicariese. Gli agenti della polizia locale hanno avviato dei controlli più approfonditi e, con la collaborazione del titolare del distributore, hanno inviato alcuni campioni in laboratorio per le analisi. I risultati hanno confermato i sospetti: la cannabis erogata dal distributore automatico conteneva un principio attivo di THC decisamente superiore al limite massimo consentito dalla legge, che lo fissa entro il limite dello 0,6%, e pertanto non era più da considerarsi «light». Il produttore della cannabis è stato denunciato per violazione del Testo Unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti. Il titolare dell’esercizio commerciale dov’era posizionato il distributore automatico, che è stato considerato ragionevolmente estraneo alla vicenda, anche perché in grado di esibire i risultati delle analisi fornitegli dal produttore e che naturalmente facevano rientrare il THC della merce fornita al di sotto della soglia prevista dalla legge, ha immediatamente interrotto i rapporti commerciali con il fornitore della cannabis. Oltre all’Autorità giudiziaria, sono stati informati della vicenda anche la Prefettura del luogo di produzione dello stupefacente ed il Commissariato del Governo per la Provincia di Trento per i provvedimenti di competenza.