politica
giovedì 9 Novembre, 2023
di Donatello Baldo
A breve Maurizio Fugatti svelerà la sua formazione. Per intanto si susseguono le indiscrezioni, che ora si rafforzano dalle prime interlocuzioni informali, che precedono quelle ufficiali che il presidente rieletto inizierà con le forze politiche nei prossimi giorni. Il tempo stringe, in poco più di una settimana Fugatti dovrà firmare i decreti di incarico ai sei nuovi assessori, con l’indicazione di chi ricoprirà l’incarico di vicepresidente e a chi andranno tutte le deleghe, compresa quella —se verrà utilizzato, la legge lo prevede — all’assessore tecnico.
I nodi, gli equilibri
Il presidente lo ha già detto: «Se potessi riconfermerei in giunta gli assessori della scorsa legislatura». In parte può, perché tutti sono stati rieletti — e questo per Fugatti è un vanto — ma sono cambiati i pesi dei partiti della maggioranza e c’è il nuovo ingresso di Fratelli d’Italia. Ci sarà da usare il bilancino, in parte il manuale Cencelli, ma ci potrebbero essere anche delle sorprese. Di certo il nodo è quello del rapporto tra Lega e Fratelli d’Italia. C’è un patto, siglato a Roma: Fugatti presidente e Gerosa vicepresidente. Ma è stato fatto prima delle elezioni, quasi imposto, e allora si credeva che la formazione di Giorgia Meloni diventasse il primo partito in assoluto. Invece è il terzo in Trentino, dopo il Pd e dopo le Lega, anche se vanta lo stesso numero di seggi del Carroccio in Consiglio provinciale. Che fare dunque? Accettare la vicepresidenza per Gerosa o riconoscere ai meloniani solo due assessori? L’uno e l’altro, lo ha detto chiaramente il commissario leghista Diego Binelli, non si può. E per lui è inimmaginabile anche la somma tra una vicepresidenza e una presidenza del Consiglio provinciale, che se Gerosa fosse in Giunta andrebbe a Claudio Cia.
Ipotesi Gerosa vice
Nell’ipotesi con Gerosa vicepresidente, questa si prenderebbe la delega all’Istruzione, mentre al tavolo si siederebbero due leghisti — Roberto Failoni e Giulia Zanotelli, questi sono infatti dati per certi qualunque sia l’ipotesi di giunta — a cui andrebbero rispettivamente Sport, Turismo, Artigianato, Commercio e Urbanistica, Cooperazione e Politiche della Casa. Achille Spinelli (Lista del Presidente) avrebbe la riconferma dell’assessorato economico, a cui unire le deleghe riunite di Università e Ricerca. A Mario Tonina del Patt l’Ambiente e l’Agricoltura. A Mattia Gottardi gli Enti locali. Assessore tecnico alla Sanità. Questo schema sarebbe il più equilibrato, tutte le forze rappresentate in giunta. Rimarrebbe fuori dalla giunta Claudio Cia, che potrebbe andare alla presidenza del Consiglio provinciale solo se riuscirà a convincere la Lega che la somma di quell’incarico con la vicepresidenza a Gerosa ci può stare. In alternativa, alla presidenza potrebbe andare Roberto Paccher, ma qui la Lega dovrebbe dimostrare che può essere sommata la presidenza del Consiglio provinciale a quello regionale, che Paccher non vuol mollare. Cia, a questo punto potrebbe essere dirottato su un assessorato regionale, e sempre in giunta regionale potrebbe andare Claudio Soini della Lista del presidente, sotto rappresentata nella giunta provinciale
Ipotesi Spinelli vice
La seconda ipotesi vede come nella prima un assessore tecnico alla Sanità, una presidenza del Consiglio regionale a Roberto Paccher. Cambia la vicepresidenza della giunta: non più a Gerosa ma ad Achille Spinelli. Per il resto stesse deleghe, ma considerati due di Fratelli d’Italia — tanti quanti gli assessori leghisti — rimarrebbe escluso Mattia Gottardi de La Civica a cui andrebbe la presidenza dell’Aula. Le sue deleghe — Enti locali — passerebbero a Claudio Cia. Per quanto riguarda le compensazioni in giunta regionale, i due posti potrebbero essere assegnati a Carlo Daldoss e Stefania Segnana, Fratelli d’Italia e Lega rispettivamente.
Ipotesi Sanità a Tonina
Terza ipotesi, cambia l’assessore tecnico. Non più alla Sanità ma all’Istruzione, e per questo ruolo inizia a girare il nome di Viviana Sbardella, l’attuale sovrintendente scolastica. Alla Sanità andrebbe quindi Mario Tonina, che sembra essersi addirittura candidato per questo incarico: «Sarebbe una bella sfida», avrebbe confidato anche a Fugatti. Con questa formula — con la vicepresidenza sempre a Spinelli — gli assessori in quota FdI sarebbero sempre due, ma scompare Claudio Cia. Al suo posto Carlo Dalsoss agli Enti locali. Cia avrebbe sempre la «ricompensa» dell’assessorato regionale, lui e Stefania Segnana della Lega. E Mattia Gottardi sarebbe il presidente del Consiglio provinciale.
Fratelli d’Italia
Non tutto dipenderà da Fugatti, perché saranno i partiti a fare la lista dei nomi. Poi deciderà il presidente, ma su indicazione delle forze politiche della maggioranza. Insomma, se Cia rimanesse fuori dai giochi, escluso dalla giunta e dal Consiglio provinciale è perché «non ha santi in paradiso». Una frase che sta girando in queste ore, pronunciata da molti esponenti della maggioranza che leggono le dinamiche interne in Fratelli d’Italia come una lotta tra il commissario Alessandro Urzì che sponsorizza la vicepresidenza di Francesca Gerosa e il deputato trentino Andrea de Bertoldi che sponsorizza invece Carlo Daldoss, che ha portato lui in lista. Cia potrebbe contare su Alessia Ambrosi, che però sembra non avere il peso dei due colleghi per perorare la causa dell’ex capogruppo.
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