La fisarmonica verde
domenica 30 Luglio, 2023
di Andrea Satta *
Dal campo di concentramento tedesco di Lengenfeld a Roma in bicicletta in venti tappe attraverso Germania, Austria e Italia sulle orme del padre Gavino e nel ricordo dei 650.000 soldati italiani deportati dopo l’8 settembre 1943. È il viaggio di Andrea Satta, cantante del gruppo musicale dei Têtes de Bois, insieme al figlio Lao e ai suoi musicisti, per ricordare l’epopea degli internati militari italiani (Imi). Il T quotidiano segue giorno per giorno il viaggio attraverso un diario scritto da Satta.
Serata davvero unica a Verona. C’era il sindaco Damiano Tommasi, l’assessore Jacopo Buffolo è davvero tanta gente, lo scenario era incantevole lì sui bastioni. Enrico De Angelis ha aperto immaginando le canzoni che forse i prigionieri dei lager canticchiavamo nei rari momenti cui il terrore lasciava libera la mente. Ilaria Peretti con una bella interpretazione ne ha accennate due a cappella tra cui “Over the rainbow” di Judy Garland. La sera, dopo lo spettacolo siamo rimasti senza cena perché nessuno aveva prenotato per tutta la banda e a mezzanotte a Verona cenare è difficile e allora siamo stati invitati in diciotto e all’improvviso a casa di Patrizia e Mario e già era molto questo, fino a che, scenograficamente perfetto, è arrivato un vero uragano con pioggia a vento che ha costretto tutti riparare dentro casa, bambini compresi. Se questo è il giro della ospitalità ieri è stata la celebrazione più sincera di questo sentimento.
Nel pomeriggio ci eravamo fermati a Pescantina, davanti al vagone dei deportati con l’assessore, gli alpini, e altri aspetti formali che io non colgo molto, ma capisco che anche dietro quelli ci può essere del sentimento. La stazione di Balconi, vicino a Pescantina fu il teatro, lo scenario di una gigantesca mandria di disperati in uscita dai lager e da smistare verso le varie destinazioni. Apparvero lì gli Angeli di Pescantina, ragazze del paese che cercarono in qualche modo di aiutare e di soccorrere questo oceano di bisognosi. Poi si parte per Fossol, con il cielo limpido del dopo temporale, meglio così. La pianura, se si infuoca, non è amica dei ciclista. Nel nostro privato lasciamo un pazzo di fiori a quel cancello. A Fossoli, per pura cattiveria, massacrarono dentro una buca 67 Internati Militari Italiani. E oggi Bologna. Stasera vi aspettiamo a Villa Aldini, un luogo sorprendente, ospiti della prestigiosa compagnia Archivio Zeta, con Lorenzo Pavolini, scrittore e conduttore di RadioTre, nipote di Alessandro uno di quelli a testa in giù appesi a Piazzale Loreto, ultimo segretario del Partito Nazionale Fascista della Repubblica di Salò. Lorenzo ha scritto un meraviglioso libro, anche finalista qualche anno fa al Premio Strega “Accanto alla Tigre”, tutto centrato sulla storia del nonno. Ma di questo vi racconterò meglio domani dal Passo della Futa