grandi carnivori
sabato 2 Marzo, 2024
di Redazione
Gli attivisti della campagna StopCasteller non si arrendono e lunedì 4 marzo tornano a protestare sotto la sede della Provincia di Trento dove dalle 9:30 il Consiglio è convocato per l’approvazione definitiva del ddl «ammazza-orsi» voluto da Fugatti che prevede l’uccisione di 8 orsi all’anno, 4 adulti e 4 cuccioli.
Secondo gli attivisti, questa legge definita «vergognosa», sommata alle 1uccisioni fai da te» e alla forte consanguineità che caratterizza gli orsi trentini, porterà presto ad una seconda estinzione della specie sull’arco alpino. Che la popolazione ursina locale non sia ad oggi fuori dal rischio estinzione è stato sottolineato anche durante la Conferenza Informativa sulla Gestione dei Grandi Carnivori, svoltasi lo scorso 27 febbraio presso la sede del Consiglio.
«La legge in approvazione il 4 marzo rischia di essere il colpo di grazia per gli orsi in Trentino – dichiara Francesca Manzini, portavoce della campagna StopCasteller -. Dopo 20 anni senza prevenzione e con le istituzioni che strizzano l’occhio al bracconaggio, il rischio estinzione si fa concreto e imminente»
«Non siamo solo noi a dirlo – continua l’attivista – durante la Conferenza Informativa svoltasi lo scorso 27 febbraio presso la sede del Consiglio provinciale per volontà dei partiti di opposizione, è emerso che gli orsi realmente rilevati dall’ultimo monitoraggio la scorsa estate erano 98. Non 200 o 300 come ha più volte millantato la giunta Fugatti. E molti di questi 98 potrebbero, nel frattempo, essere stati bracconati visto che, per ammissione degli stessi esperti, solo il 40% degli animali morti viene effettivamente ritrovato.»
«Il tema del bracconaggio, pur essendo sotto gli occhi di tutti, è il grande assente dal dibattito: l’elefante al centro della stanza che tutti fingono di non vedere ma che sarà il fattore decisivo, assieme al problema della scarsa variabilità genetica, a determinare l’estinzione degli orsi forse nel giro di pochi anni. Il rischio estinzione è quindi concreto ed è supportato dai dati scientifici, come indica anche l’associazione Teriologica Italiana nel suo Studio sulla gestione degli orsi, ma non c’è la volontà politica di trarre le dovute conclusioni e provvedimenti. L’unico valore assoluto e intoccabile sembra essere l’accettazione sociale, un concetto che però di tecnico-scientifico non ha proprio nulla.»
«Alla luce di tutto questo ci chiediamo: chi è davvero ad essere ideologico? ll 4 marzo saremo ancora in piazza in difesa degli orsi braccati nei loro boschi, a urlare tutta la nostra rabbia verso una legge che rischia di creare un vergognoso precedente a livello nazionale contro la tutela della fauna selvatica e che verrà approvata anche grazie al sostegno di un mondo tecnico-scientifico asservito alla politica e al silenzio delle opposizioni.»