La rassegna

giovedì 6 Giugno, 2024

Gli scenari di guerra con Francesca Mannocchi, il futuro della scienza con Polidori: svelato il programma di Trentino 2060

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Presentato il programma della sesta edizione del festival in programma a Borgo Valsugana dal 27 al 30 giugno. Battisti: «Il futuro è in crisi. Ricostruiamolo dalle basi»

Torna da giovedì 27 a domenica 30 giugno a Borgo Valsugana il festival «Trentino 2060», l’iniziativa culturale promossa dall’associazione Agorà e giunta alla sesta edizione.
Quattro giornate di incontri, conferenze e riflessioni sul nostro tempo presente. L’anno scorso la rassegna aveva come tema la riflessione sul futuro, che più che mai sembra(va) difficile anche solo da immaginare visti il perdurare della pandemia e il ritorno delle guerre in Europa.
Un futuro disordinato dunque, tanto da sembrarci in stand by. Ma che invece, ripartendo dalle basi e dalle fondamenta delle questioni più urgenti dell’oggi, si può costruire seguendo i desiderata espressi dalle nuove generazioni. Di qui dunque la volontà di ripartire: «Basics: riorientare il futuro» il titolo dell’edizione che è ai nastri di partenza.
«Il festival è un’occasione per tutti noi per crescere e migliorare» ha dichiarato Arnaldo Dandrea, presidente della Cassa Rurale Valsugana e Tesino – principale ente promotore e finanziatore del festival – durante la conferenza stampa tenutasi a Borgo Valsugana nella giornata di ieri. «Il tema di quest’anno ci porta ad approfondire le tante grandi questioni attuali, che magari comprendiamo poco e che ci rendono spesso esitanti e spaventati dal futuro».
Come spiegano gli organizzatori dell’associazione Agorà, «Basics significa non dare nulla per scontato. Come il filosofo Cartesio, dobbiamo mettere tutto in discussione, ponendoci quesiti profondi e disarmanti, anche su ciò che in apparenza sembra ovvio e scontato».
La consapevolezza è che il porci le domande più profonde «è un passaggio necessario per avvicinarsi quanto più possibile a una conoscenza chiara e distinta delle cose che ci circondano e a una consapevolezza critica delle idee che hanno il potere di cambiarle». In poche parole: la conoscenza e lo sviluppo di un pensiero critico sono strumenti fondamentali per prevedere e orientare il nostro futuro.
«Questo tema nasce dall’esigenza di tracciare un filo conduttore con le edizioni passate, soprattutto con la scorsa, quando abbiamo parlato del nostro futuro desiderabile», ha spiegato Davide Battisti, presidente dell’associazione Agorà. «Cosa si fa quando qualcosa è inceppato? Una delle strategie è ritornare a guardare le basi, ma non in termini storici. Non vogliamo dire che si stesse meglio quando si stava peggio. Sentiamo però la necessità di promuovere un dibattito sulle questioni che stanno alla base dell’attualità».
Parole di soddisfazione per questa nuova edizione sono state espresse da Mariaelena Segnana, assessora alla cultura del Comune di Borgo Valsugana: «Siamo onorati di ospitare il festival nel nostro centro storico. Queste manifestazioni permettono di attivare una crescita personale e culturale nella nostra società. Non è solo un obiettivo, è anche un augurio il riflettere seriamente sulle sfide che ci attendono».
Un dibattito e un pensiero critico che saranno incentivati attraverso i tredici eventi totali previsti per l’edizione di quest’anno. L’apertura ufficiale della kermesse – giovedì 27 giugno alle ore 20.45 in piazza Degasperi a Borgo Valsugana – sarà affidata a Enrico Giovannini, economista ed ex ministro del lavoro e delle politiche sociali nel governo Letta, nonché ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili nel governo Draghi. L’ex ministro, durante la serata moderata dal noto scrittore Francesco Filippi, ragionerà sul senso della politica, specialmente in un contesto sociale in cui la figura del tecnico ha assunto un ruolo sempre più importante. Che sia la fine della politica per come l’abbiamo intesa sinora?
Dopo aver provato a dare risposta all’interrogativo, il giorno successivo – venerdì 28 giugno – il festival proseguirà sempre in piazza Degasperi con un duplice appuntamento. Alle ore 18.30 saranno Massimo Reichlin e Gianfranco Pellegrino, entrambi filosofi e docenti universitari, a confrontarsi sugli aspetti che dovrebbero guidare i nostri giudizi morali.
Alle 20.45 spazio invece a Massimo Polidoro, noto divulgatore scientifico, che per l’occasione proporrà un monologo dal titolo «La meraviglia del tutto» incentrato sulla figura di Piero Angela e sul suo rapporto con le domande che stanno alla base della nostra esistenza.
La rassegna entrerà nel vivo nella giornata di sabato 29 giugno: alle 10.00 Sabina Grazini, consulente del lavoro, docente e divulgatrice, parlerà della busta paga: documento noto ai più soltanto in modo superficiale. A Grazini dunque il compito di fornirci, presso lo spazio Klien di Borgo, una cassetta degli attrezzi idonea ad aiutarci a comprendere a pieno lo strumento.
Alle ore 15.30 spazio a Giada Messetti, sinologa, autrice e conduttrice, che ci parlerà della Cina, facendoci entrare nella «testa del dragone», come dichiarato dal titolo della conferenza che si terrà in piazza Degasperi. Sempre nella piazza dedicata al grande statista trentino si terrà, alle ore 17.00, l’incontro con Vera Gheno, sociolinguista, divulgatrice e traduttrice che parlerà del potere delle parole.
Alle ore 18.30 sarà invece Cristina Bicchieri, filosofa e docente universitaria, a parlare di norme sociali e di come queste costituiscano la grammatica per il nostro vivere in comunità. Chiuderà la giornata alle 21.15 Ilaria Capua, virologa, che presenterà un monologo sulla salute e sulla necessità di ripensare quest’ultima in ottica circolare.
Anche la giornata di domenica 30 giugno riserverà degli interessanti appuntamenti: alle 10.00 si terrà un acceso dibattito sugli obiettivi del sistema educativo italiano tra lo youtuber Barbasophia – al secolo Matteo Saudino – e l’analista e vicepresidente di «Liberi Oltre Le Illusioni», Costantino De Blasi.
Alle ore 15.00 ci si sposterà presso lo spazio Klien, dove il caporedattore della pagina social «Pillole di Economia», Massimo Taddei, parlerà di gestione dei risparmi e di educazione finanziaria.
Alle 17.00, presso la piazza Degasperi, sarà Francesca Mannocchi, giornalista e scrittrice, a raccontare cosa voglia dire farsi la guerra. Spazio a un interessante dialogo intergenerazionale alle ore 18.30, quando Matteo Bordone, giornalista e conduttore radiofonico, parlerà de «L’invenzione dei boomer». Chiuderà il festival Stefano Nazzi, celebre giornalista e produttore di podcast, che racconterà attraverso un monologo come sia possibile comprendere l’Italia di oggi attraverso le indagini di ieri. Il tutto per costruire un futuro migliore.