La storia
martedì 27 Giugno, 2023
di Simone Casciano
Quando è arrivato in Trentino a gennaio, Gonzalo Gabriel Rico non pensava che avrebbe fatto i conti con lo stesso nemico delle estati argentine di Buenos Aires: il caldo. «A Trento adesso le temperature sono davvero alte — ci racconta stupito — Anche Buenos Aires non scherza, ma lì abbiamo l’aria condizionata praticamente ovunque». Finora, però, l’afa del capoluogo è stata l’unica sorpresa negativa di un trasferimento ricco di gioia. Gonzalo Rico è uno dei tre discendenti trentini tornato in provincia negli ultimi mesi che ha fatto domanda per ottenere il rimborso previsto da Piazza Dante. In realtà di questa possibilità lo ha scoperto solo quando già si trovava qui. La decisione di tornare, ripercorrendo all’indietro il viaggio fatto 100 anni fa dal suo bisnonno di Borgo Valsugana Tullio Molinari, l’aveva presa già prima.
Signor Rico ci parli un po’ di lei.
«Ho 31 anni e sono di Buenos Aires ma i miei antenati da parte di madre sono trentini. Il mio bisnonno era di Borgo Valsugana mentre la mia bisnonna di Bolzano».
Cosa fa di lavoro?
«Lavoro per un’azienda americana che si occupa di servizi digitali e internet. In pratica ci occupiamo di fornire una connessione privata e sicura per le grandi multinazionali che hanno succursali in tutto il mondo. Per motivi di sicurezza e di protezione dei dati queste aziende non possono appoggiarsi alle reti pubbliche, quindi subentriamo noi costruendo dei canali protetti. Io nello specifico mi occupo di tutto quello che succede dopo la firma del contratto di servizio. Dalla definizione delle tecnologie necessarie, alla spedizione sul luogo fino all’installazione dei dispositivi hardware».
Quando e perché ha deciso di spostarsi in Trentino?
«Ho maturato questa decisione assieme alla mia famiglia durante il 2022 perché la situazione in Argentina è sempre più complicata. Abbiamo scelto l’Italia sia per il legame sia perché sapevamo che grazie a questo sarà più semplice ottenere la cittadinanza, credo che in un anno al massimo avremo i documenti in regola. Mentre se fossimo ancora stati in Argentina ci sarebbero voluti 3-4 anni».
Quanto ha influito sulla decisione la possibilità di ottenere un rimborso?
«In realtà quando siamo partiti, a gennaio 2023, neanche lo sapevamo. Poi mio padre, che è qui con me assieme a mia mamma, ha scoperto l’associazione Trentini nel Mondo su Facebook. Sono stati loro a informarci su questa possibilità. Sicuramente è stata una bella notizia».
Come si trova in Trentino?
«Molto bene. Sono venuto qui con tutta la famiglia, papà e mamma, è la prima volta per tutti. L’Italia è bellissima e il Trentino ancora meglio. Sono davvero impressionato. Tutto molto organizzato e pulito, le persone poi sono davvero gentili. Sicuramente posso dire che Trento è una delle tre migliori città europee in cui sono stato. Gli unici problemi sono stati trovare un posto in affitto e poi il caldo (ride)».
Ci parli un po’ di più del legame della sua famiglia con il Trentino.
«Il mio bisnonno Tullio Molinari era di Borgo Valsugana. Partì per Buenos Aires nel 1925 in cerca di fortuna e lì trovò lavoro come “obrero” (muratore) mentre la mia bisnonna era di Bolzano. È bello che cento anni dopo io stia facendo il viaggio al contrario tornando nel luogo da dove erano partiti».
Quali sono i suoi piani, di vita e di lavoro, adesso?
«Credo che continuerò a lavorare per la mia azienda, fortunatamente il lavoro lo posso seguire da remoto indipendentemente da dove mi trovi. Il piano è di fermarci qui almeno fino a quando avremo ottenuto la cittadinanza, ma ci troviamo davvero bene sarei felice di rimanere a Trento per sempre».