Il grande evento
venerdì 21 Aprile, 2023
di Francesca Fattinger
Ormai siamo agli sgoccioli, il 28 aprile ci sarà la serata di apertura della 71esima edizione del Trento Film Festival, un’edizione che si prospetta ancora più ricca degli scorsi anni, con oltre 130 film, più di 130 eventi e una 50ina di appuntamenti in programma per scuole, famiglie e i più piccoli e le più piccole. «Un’invasione pacifica della città, dei suoi teatri, cinema, auditorium e piazze, che dal 28 aprile al 7 maggio permetterà alla città di essere una finestra aperta sulle montagne e sulle culture del mondo. Entrambe al plurale perché il festival vuole essere plurale e inclusivo. Un laboratorio aperto sulle problematiche e i cambiamenti delle montagne per individuare soluzioni e nuove possibili strade per il rapporto tra uomo e montagna». Queste le parole di Mauro Leveghi, Presidente del Festival, che ha fatto emergere due temi chiave per l’edizione 2023: sogno e sostenibilità. Il sindaco Franco Ianeselli ricorda che «in giornate così tragiche in cui si è tanto discusso il rapporto tra la città e la montagna, come due mondi destinati a non parlarsi, il Trento Film Festival rappresenta la scelta di una città alpina di parlare della montagna nello spazio urbano, ma sempre con uno sguardo rivolto verso le terre alte per dare loro il rispetto che meritano».
I grandi eventi
La direttrice della rassegna Luana Bisesti: «la caratteristica del festival e degli eventi di quest’anno è che raccontano una montagna che è cambiata e sta cambiando. Tre – continua – Sono i temi fondamentali degli eventi di quest’edizione: la sostenibilità, l’alpinismo e la nuova montagna». Al tema sostenibilità verranno dedicati più di 21 appuntamenti e serate evento, il fiore all’occhiello del Festival, tra Teatro Sociale e Auditorium S. Chiara. Una di queste sarà Arrampicarsi all’inferno che metterà a confronto gli alpinisti con il problema di una montagna che sta cambiando a causa dei cambiamenti climatici. Cosa possono fare gli alpinisti per mitigare una situazione che sta evolvendo a velocità immaginabili? Un altro tema è poi quello dell’alpinismo: nel corso del Festival ci saranno oltre 25 alpinisti in presenza, Silvia Vidal, Alex Txikon, Tamara Lunger, Mauro Corona e molti altri e altre. Si interfacceranno con il pubblico in una serie di appuntamenti, da semplici chiacchierate a incontri più articolati. E infine si parlerà della nuova montagna: «porteremo in evidenza – sottolinea la direttrice – le nuove progettualità, per parlare di nuovi laboratori di possibile convivenza. Il Festival è da sempre una cartina torna sole e un luogo di sperimentazione che mostra al suo pubblico queste nove progettualità».
I film: dal mondo al Trentino
Sergio Fant, responsabile del programma cinematografico, spiega che nei film «si parla di vivere la montagna e non vederla da lontano». Il programma di quest’anno più che mai rende omaggio e ritrae le comunità e le persone che ci vivono e lavorano: «un programma che racconta una montagna che convive e coabita e cerca formule di esistenza solidale in tempi in cui all’ordine del giorno ci sono conflitti e tensioni». Quest’anno, oltre ai documentari, trova spazio anche il cinema di finzione che racconta la montagna. 8 sono i film in programma, a partire da quello di apertura, che uscirà nelle sale italiane nei prossimi mesi, ed è balzato in pochi giorni al primo posto del botteghino in Francia. Si tratta di A passo d’uomo di Denis Inbert e con Jean DuJardin, un viaggio unico e fuori dal tempo, in cui il protagonista, seguendo le orme dello scrittore Sylvain Tesson, s’immerge nella natura incontaminata. Se il Festival rappresenta un modo per tuffarsi in film che provengono da tutto il mondo, non manca lo spazio anche per le produzioni locali. Presentato in collaborazione con il Bolzano Film Festival, in chiusura del Festival sarà proiettato Rispet di Cecilia Bozza Wolf, che ha lavorato in Val di Cembra con le persone del luogo, attori e attrici non professionisti, per raccontare la vita di un villaggio di montagna. Ci sarà poi Stams, un film sul crescere, tra grandi speranze e sacrifici, con, tra i protagonisti, la giovane saltatrice con gli sci trentina Martina Ambrosi, che sarà presente alla proiezione. Non mancano le pellicole dall’Ucraina e nemmeno un film sul rapporto tra orso e uomo, selezionato prima dei tragici eventi attuali: L’ors di Alessandro Abba Legnazzi ripercorre gli eventi che portarono all’abbattimento di un orso attraverso cinque narrazioni che si intrecciano. Infine due sono i film che rientrano nel programma T4Future dedicato ai più piccoli e alle più piccole, proiettati nei due fine settimana.
Le piazze vive
Un festival che permea la città e vuole creare sempre nuove connessioni con gli spazi cittadini. 16 mostre in 16 spazi cittadini. Il nuovo Palazzo Benvenuti ospiterà due allestimenti dedicati all’Etiopia, lo stato ospite di quest’anno cui saranno appositamente dedicate una serie di appuntamenti oltre che una fitta serie di film. Altra novità che ha a che fare con la città è il nuovo spazio dedicato alla convivialità, lo storico campo base si rinnova con una nuova formula in Piazza Cesare Battisti: si chiamerà Baita Festival. «Troveremo qui – racconta la direttrice – gli ingredienti e i menu del nostro territorio e assieme ad altri partner animeremo la piazza». In Piazza Fiera un parco espressamente allestito per poter convogliare, per tutti i giorni del Festival, classi, famiglie e giovani: «Non solo per parlare di montagna dopo aver visto i film ma anche per svolgere attività che alimentino la sensibilità delle giovani generazioni in vista di un futuro migliore delle terre alte».
Festività
di Margherita Montanari
L'altoatesino del ristorante Flurin di Glorenza porta in tavola la sua idea del pranzo del 25 dicembre. «Si possono cucinare ricette buonissime anche senza usare ingredienti costosi. Un grande classico sono le lasagne»