Meteo
venerdì 28 Luglio, 2023
di Redazione
Zambana, Nave San Rocco, Bagolino e a Storo, tra il 12 e il 13 luglio, la Val di Cembra il 19, la Vallagarina tra Besenello e Villa il 24. Le grandinate storiche di quest’anno non hanno risparmiato il Trentino. Lo prova lo studio condotto da Hypermeteo, start up innovativa specializzata nella rianalisi ad alta risoluzione dei dati meteo, secondo cui il 70% del territorio Trentino è stato colpito una o più volte dalla grandine, fortunatamente spesso in territori montani sui quali non insistono colture specializzate.
L’argomento danni alle colture agricole della nostra regione è stato l’oggetto del recente incontro organizzato da Co.Di.Pr.A. e Condifesa Bolzano con gli ispettori e capi gruppi dei periti delle Compagnie di Assicurazione che saranno direttamente coinvolti nella stima dei danni causati dalle avversità atmosferiche. Un momento di confronto tradizionale ed importante per fare il punto sugli andamenti metereologici e fitosanitari della stagione in corso, che ha visto partecipare anche Maurizio Bottura, dirigente della Fondazione Edmund Mach.
Purtroppo non solo grandine, anche il vento forte di metà luglio ha determinato danni agli impianti di melo, ciliegie e vite, causando, in alcuni casi, la caduta di interi filari. Su questo fronte per le produzioni che sono assicurate contro le avversità atmosferiche anche per il 2023 Co.Di.Pr.A. ha attivato una estensione di copertura, già compresa nella quota di adesione, grazie al supporto della Provincia Autonoma di Trento. Questo permette di indennizzare agli agricoltori anche i danni procurati agli impianti produttivi (piante di melo e di vite, e impianti antigrandine) dagli eventi calamitosi che solitamente non vengono coperti.
«Ad oggi quantificare i danni in maniera chiara è impossibile – specifica Marica Sartori, direttore di Co.Di.Pr.A. – possiamo solo evidenziare che gli ettari colpiti sono numerosi e in maniera diversificata per quanto riguarda l’impatto, purtroppo in alcuni areali, seppure ristretti, si raggiunge un danno prossimo al 100%, con grande rammarico da parte degli agricoltori che vedono un anno di lavoro andare in fumo a causa di condizioni climatiche avverse. Sono in corso i sopralluoghi dei tecnici per valutare i danni causati dalle intemperie del mese di luglio, dove abbiamo assistito ad un andamento climatico particolarmente altalenante. Solo a fine stagione sapremo determinare l’importo dei danni»
«Per noi è avvilente – evidenzia Giovanni Menapace, presidente di Co.Di.Pr.A. – vedere che in qualche minuto si perde la produzione agricola intera sulla quale abbiamo investito le nostre forze e risorse. Uniche armi a nostra disposizione per mitigare i danni sono le strategie di gestione del rischio, intendendo la difesa attiva e quella passiva. Serve sempre più un approccio a 360 gradi per contrastare i cambiamenti climatici. Studio della vocazionalità dei terreni, ricerca varietale, reti antigrandine innovative, uso dell’acqua consapevole, polizze, fondi mutualistici sono le soluzioni sulle quali investire e sulle quali impostare percorsi virtuosi che sfruttino a pieno le nuove tecnologie e la grande mole di dati di diversa natura (dai dati climatici, a quelli fenologici per arrivare alla carta del suolo) di cui dispone l’agricoltura. Purtroppo non solo dobbiamo combattere contro i danni da avversità climatiche ma siamo alle prese anche con le fitopatie come la flavescenza dorata, gli scopazzi, solo per citare le principali».
«Anche con riferimento alle fitopatie – ricorda Sartori – gli strumenti di gestione del rischio possono essere di aiuto per indennizzare i danni economici subiti dalle nostre imprese, oltre alle soluzioni di difesa a disposizione dei nostri associati attivate grazie ai fondi mutualistici, la Polizza Collettiva del Consorzio, grazie ai risultati di un innovato PEI (Partenariato Europeo per l’Innovazione), contempla, quasi unico caso in Italia, la copertura dai danni causati dalle fitopatie come la peronospora della vite».
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