Il caso
mercoledì 20 Settembre, 2023
di Daniele Benfanti
«Il grifone del Tesino da lì non si muove». La sindaca di Castello Graziella Menato e la sua giunta sono irremovibili. Rispondono così alle proteste dell’Ingv, l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, per presunte interferenze con rilevamenti geofisici che qui si fanno da sessant’anni. La colpa? Elementi metallici costruttivi dell’opera di land art di Marco Martalar inaugurata dieci giorni fa in località Celado.
Il grande animale è stato realizzato con oltre 2mila pezzi di legno e radici di alberi abbattuti dalla tempesta Vaia e domina il versante trentino del Tesino e del vicino Veneto. Il grifone è un omaggio ai due territori: testa d’aquila (emblema del Trentino) e corpo da leone (quello veneto di San Marco). La sindaca Graziella Menato si dichiara sorpresa della presa di posizione dell’Ingv, che ha ravvisato anomalie nei suoi rilevamenti di dati geofisici sull’Altopiano da quando è comparsa la grande scultura.
Il Comune puntualizza: «La struttura che sostiene il Grifone è interamente realizzata in legno di larice ad eccezione degli occhi, che sono in latta (un materiale amagnetico) e di 4 staffe in ferro che fungono da ancoraggio nei punti in cui il Grifone tocca il terreno. Siamo perplessi che detta ridotta massa metallica possa inficiare la strumentazione dell’Osservatorio Geofisico, quando le antenne di telefonia tv e radio già presenti da decenni sullo stesso crinale, emettono onde elettromagnetiche molto più rilevanti delle staffe stesse. Ci eravamo confrontati sul rischio di eccessiva presenza di automobili e abbiamo agito di conseguenze per imporre limitazioni. C’erano accordi di tolleranza per il cantiere e i primi giorni di grande afflusso. Inoltre in zona non manca la presenza di un campeggio, strutture ricettive e baite nel raggio di 600 metri».
Nella conca e in Valsugana la notizia che l’Ingv chiede lo spostamento o l’abbattimento dell’opera ed è pronto a percorrere le vie legali ha avuto l’effetto di un tuono deflagrante. Nei paesi e sui social la popolazione, entusiasta e orgogliosa per l’opera, si sta sfogando. C’è chi sottolinea che in zona ci sono, come dice il Comune, anche tralicci dell’alta tensione e nessuno aveva mai posto obiezioni. Altri utenti del web si chiedono se fosse noto a tutti che la presenza del centro Ingv sarebbe stata un ostacolo allo sviluppo turistico. Alcuni cittadini si chiedono maliziosamente come mai l’Istituto nazionale abbia atteso che l’opera fosse inaugurata per palesare le proprie critiche. Anche se l’Ingv, per voce dei suoi ricercatori, ricorda di aver sollevato perplessità già in fase di progettazione. Greta Boso parla a nome dei colleghi Paolo Zampiero, Riccardo Zampiero, Massimo Sordo e Anna Mutinelli, della lista di opposizione «Insieme si può»: «Visto che sono stati usati anche soldi pubblici, attendiamo chiarimenti dalla sindaca. In consiglio comunale non si è mai parlato di questo problema».
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