L'incontro
martedì 21 Maggio, 2024
di Redazione
Si è tenuto lunedì mattina l’atteso incontro tra le guide del Muse, i sindacalisti della Cgil che da tempo seguono il loro caso e la Provincia, nella figura dell’assessora alla cultura Francesca Gerosa e dei dirigenti di area. Era stata proprio la mobilitazione organizzata un paio di settimane fa dai lavoratori assieme al sindacato a far loro ottenere questo incontro. Dipendenti, a contratto con le cooperative di servizio, e sindacati da tempo denunciano le condizioni di lavoro: paga insufficiente, turni che arrivano all’ultimo minuto e un utilizzo antisindacale e indiscrimanto della banca ore. Una situazione su cui si è poi andata a innestare la procedura negoziale avviata dal Muse per la realizzazione del nuovo bando di servizio, chiamato a sostituire quello precedente, scaduto da tempo e arrivato ormai alla seconda proroga. Una procedura, quella ormai in dirittura d’arrivo, che lavoratori e sindacato denunciano «taglia le ore di lavoro per le guide, sostituendole ai piani del museo con la figura di custodi». Una scelta che «non solo ha ripercurssioni dirette sull’offerta culturale del museo. Ma potrebbe avere conseguenze pesanti per i lavoratori stessi». Il timore, portato al tavolo della Provincia, è quello di licenziamenti o tagli di ore. Di fronte a queste istanze Gerosa «ha assicurato la massima attenzione dell’amministrazione e la volontà della Provincia nel mantenere il Muse un luogo di eccellenza», garantendo che «sull’adeguato impiego del personale da parte della nuova società appaltatrice assicuro il mio impegno e quello delle strutture provinciali a presidiare e a monitorare l’applicazione del nuovo contratto». Sindacato e lavoratori in realtà avevano chiesto che fosse aggiunto un capitolato di spesa aggiuntiva al bando per ulteriori servizi che garantisse la continuità occupazionale, ma è stato risposto che la nuova procedura è ormai in uno stato troppo avanzato. «Nessuna soluzione concreta per lavoratrici e lavoratori in appalto al Muse, ma una prima apertura al dialogo – commenta la Cgil – Apprezziamo che Gerosa si sia presa l’impegno di vigilare. Da parte nostra vigileremo che per la salvaguardia dei livelli occupazionali e che, in ogni caso, il tutto non si traduca in ulteriore peggioramento delle condizioni di lavoro giuridiche ed economiche del personale».