Bambini
sabato 19 Novembre, 2022
di Maria Viveros
La prossima settimana, dal 21 al 25 novembre, potrà capitarvi di incontrare a Trento, e in altre località della Provincia, gruppetti di studentesse e studenti, dalle scuole elementari alle superiori, che raccontano ai loro compagni, o ai passanti interessati, la storia di monumenti, palazzi o le vicende legate al centro storico del paese in cui vivono. Sono ben duecentoquindici fra ragazze e ragazzi: le loro classi hanno aderito al progetto formativo Apprendisti ciceroni del Fai che, nato nel 1996, viene proposto annualmente in tutta Italia, coinvolgendo più di cinquantamila studenti.
Innanzitutto cerchiamo di capire cos’è il Fai. Questo nome è un acronimo che sta per Fondo per l’ambiente italiano. Il Fai, infatti, è una fondazione senza scopo di lucro attiva su tutto il territorio nazionale che ha come obiettivo principale quello di «promuovere la cultura del rispetto della natura, dell’arte, della storia», di «proteggere luoghi speciali», di «difendere un paesaggio fragile», il nostro, minacciato soprattutto dalla mano dell’uomo. Come si può intervenire? Attraverso la conoscenza. Ecco perché il Fai ha trovato nelle scuole un fondamentale alleato: è importante che fin da bambini si impari ad avere a cuore tutto ciò che di bello ci circonda, legato a un contesto vissuto quotidianamente. Natura e arte appartengono a tutti noi: ci sono stati donati ma, a nostra volta, abbiamo il dovere di consegnare a chi verrà dopo di noi questo patrimonio. D’altronde, la parola stessa «patrimonio» racchiude in sé l’idea di passaggio da una generazione all’altra. Deriva, infatti, dal latino ed è composta da pater, ovvero «padre», e munus, «dovere». Patrimonio è, dunque, «dovere del padre», cioè il suo obbligo di lasciare in eredità ai figli tutti quei beni che ha accumulato durante la sua vita come, per esempio, casa, gioielli, libri, quadri… Si tratta di beni materiali, ma che in sé racchiudono anche dei ricordi insostituibili per una famiglia. L’espressione «patrimonio culturale e ambientale», allargandosi, invece, a una comunità molto ampia di individui, quella di uno Stato, comprende siti archeologici, monumenti, palazzi, ma anche aree naturali, paesaggi.. Ecco perché prendersi cura del patrimonio artistico e ambientale deve essere uno dei nostri doveri principali di cittadini e cittadine. Una missione davvero speciale che ci viene raccomandata a partire dal testo più importante del nostro sistema normativo: la Costituzione. Quando l’articolo 9 dice che «la Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione», si rivolge a ciascuno di noi. La parola «Repubblica», che deriva anch’essa dal latino e letteralmente significa «cosa comune», si usa, infatti, proprio per indicare ciò che appartiene a tutti, senza alcuna distinzione. Siamo molto fortunati, certamente, ma abbiamo anche una grossa responsabilità. Ed è per questo che l’impegno del Fai è rivolto a promuovere nelle nuove generazioni «la conoscenza, l’educazione, l’amore per i beni ambientali e artistici nazionali e locali, coinvolgendo un numero sempre maggiore di docenti e studenti nelle varie regioni», come sottolinea Maria Luisa Brioli, delegata provinciale Fai scuola in Trentino. È lei che dal 2016 coordina le attività di formazione degli «Apprendisti ciceroni che quest’anno, grazie anche all’insostituibile lavoro dei docenti delle scuole aderenti, sono attivi a Trento (palazzi Geremia e Alberti-Colico, piazza Duomo), Tonadico di Primiero (Chiese di san Sebastiano e di san Vittore e Palazzo Scopoli), Malé (chiesa di san Luigi Gonzaga e gloriosi Giardinetti), Miola di Piné, Rovereto (palazzo Betta Grillo, nella foto) e Pergine Valsugana (via Tommaso Maier). Per il calendario con l’indicazione delle date e delle scuole coinvolte si rimanda al sito del Fai — Giornate Fai per le scuole: www.fondoambiente.it.