Comune
martedì 3 Ottobre, 2023
di Simone Casciano
Occhi lucidi, fiori in mano e tanta commozione. Hanno salutato così Trento e tutta la cittadinanza i tre assessori del Comune, Maria Chiara Franzoia, Chiara Maule e Roberto Stanchina, che si sono dimessi per correre alle elezioni provinciali rispettivamente nelle liste del Partito Democratico e di Campo Base. I fiori sono un gesto del sindaco Franco Ianeselli presente alla conferenza stampa di saluto. Un evento che si è tenuto al di fuori dei luoghi istituzionali a voler rimarcare la netta distinzione tra il ruolo istituzionale e quello politico. Un ruolo, quello istituzionale, che lasciano proprio per candidarsi. «Gli occhi lucidi, con cui tutti è tre salutano oggi, ci dicono che non si è trattato di una scelta semplice – ha detto il sindaco di Trento Franco Ianeselli – Ma io sono convinto che tutti e tre hanno fatto una scelta giusta e importante di servizio per la comunità. Il principio di questo Comune, di candidarsi senza il paracadute di un posto sicuro, dimostra la serietà e la determinazione di queste candidature. Candidature che non vogliono essere solo per Trento, ma per tutto il Trentino».
Maule: «Fondamentale pianificare»
L’assessora alle politiche sociali è quella che tradisce di più la commozione all’inizio della conferenza stampa, fatica a nascondere gli occhi lucidi mentre ripensa agli 8 anni passati alla guida degli uffici del capoluogo. «Per me sono stati anni pieni di possibilità in cui sento di aver dato tanto, ma anche di aver imparato tanto – ha detto Maule – Penso alla candidatura di Trento a capitale europea del volontariato che l’anno prossimo coinvolgerà tutta la città. Penso alla riforma del terzo settore con cui siamo riusciti a costruire una progettualità corale che permette di porre al centro le famiglie con maggiore attenzione ai loro bisogni». Maule poi guarda all’attualità: «Sul tema dell’accoglienza siamo stati veloci nel dare risposte, come un anno fa quando aprimmo le Bellesini in 48 ore dando una risposta all’emergenza freddo, ma anche alla voglia di prendersi cura delle persone che arriva dalla cittadinanza. Sulla parte politica devo dire che in questi anni c’è stata molta difficoltà a confrontarsi con la Provincia. Manca programmazione e pianificazione su alcuni temi fondamentali come la casa, la famiglia e la sanità, su questo serve un cambio di passo».
Franzoia: «Esportare il modello Trento»
Maria Chiara Franzoia è la più giovane dei tre candidanti da un punto di vista anagrafico, ma anche quella che vanta il percorso più lungo tra i banchi del comune di Trento: 16 anni in consiglio, di cui 8 da assessora. «Ogni esperienza mi ha arricchito professionalmente e umanamente. Credo che se devo individuare una caratteristica importante è la modalità di lavoro che abbiamo costruito: la capacità di mettere insieme risorse e bisogni, di trasformare momenti di difficoltà in opportunità di rilancio. Mi vengono in mente gli esempi di abitare collaborativo, lo sportello giovani e il progetto di Pronto Pia. In particolare, quest’ultimo era nato come risposta ai bisogni degli anziani soli ed è poi diventato il fulcro del supporto a casa per loro durante il periodo più duro del Covid. Con questa conferenza stampa si chiude un percorso e se ne apre un altro, di messa a disposizione di queste competenze amministrative al servizio della provincia, con la voglia di rilanciare il Trentino»
Stanchina: «Trentino torni eccellenza»
Dalla circoscrizione di Ravina-Romagnano fino alla carica di vicesindaco. Anche Roberto Stanchina non può che guardare con affetto e soddisfazione al suo percorso in via Belenzani. «Ci candidiamo senza paracadute, questo dimostra che non cerchiamo il posto fisso, ma che invece siamo scesi in campo per mettere le migliori competenze al servizio della Provincia e riportare il Trentino in quel solco di eccellenza, servizi e prospettiva politica che lo ha sempre contraddistinto». Guardando indietro Stanchina ricorda momenti significativi. «L’adunata degli alpini nel 2018 fu una grande sfida e un grande successo. Un momento in cui abbiamo realizzato le grandi potenzialità della macchina amministrativa comunale. Poi il momento del Covid e la capacità di ripartire velocemente appena è stato possibile. Abbiamo lavorato bene assieme agli esercenti, siamo stati i primi a partire con i plateatici allargati». Ora la testa è al 22 ottobre. «Ci abbiamo messo la faccia e vogliamo rilanciare quel patto di alleanza tra valli e città che ha sempre fatto il bene del Trentino».
Il futuro di Trento
È di nuovo Ianeselli a concludere regalando ad ognuno dei suoi ormai ex assessori una parola. «Se penso a Roberto (Stanchina, ndr) penso alla resilienza, alla grande capacità di uscire più forte dalle avversità. Per Maria Chiara (Franzoia, ndr) la parola è unità, un termine che nella nostra città vuol dire tanto. Per Chiara (Maule, ndr) penso a fiducia. In tutto quello che fa si riflette una fiducia positiva nella comunità». Se per i candidati l’orizzonte non può che essere quello del 22 ottobre, per il Comune bisognerà aspettare dopo le elezioni per scoprire il nuovo assetto di giunta. I nomi sono quelli di Italo Gilmozzi, Giulia Casonato e Alberto Pedrotti. Due uomini e una donna quindi, per riequlibrare i generi si punta alla nomina di una vicesindaca. La favorita è Elisabetta Bozzarelli.