Il rapporto

mercoledì 9 Ottobre, 2024

I trentini sono i più longevi d’Italia, Gimbe: l’aspettativa di vita alla nascita è pari a 84,6 anni

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I dati raccolti della Fondazione indicano anche che nel 2023 il 5,4% delle famiglie è stato costretto o ha scelto di rinunciare alle prestazioni sanitarie

In Trentino si vive più a lungo. A dirlo è la Fondazione Gimbe nella settima edizione del suo rapporto annuale sul servizio sanitario nazionale. Nello specifico quello che è emerso è che in provincia di Trento l’aspettativa di vita è pari a 84,6 anni, un’età superiore di un anno e mezzo in più rispetto alla media nazionale.
Il report
Secondo il rapporto la «vera emergenza nazionale» è il sistema sanitario. Lo dimostrano i dati che parlano di 4,5 milioni di persone che lo scorso anno hanno rinunciato alle cure, fra cui 2,5 milioni che lo hanno fatto per motivi economici. Il report ha registrano inoltre la crisi in cui versa il personale, la mancanza di organico, in cui spicca il divario fra nord e sud, il picco delle spesa delle famiglie. Nel 2023 l’aumento della spesa sanitaria totale è stato di 4.286 milioni di euro.
Un importo che è stato sostenuto esclusivamente dalle famiglie come spesa diretta (+ 3.806 milioni di euro) o tramite fondi sanitari e assicurazioni (+553 milioni di euro), vista la sostanziale stabilità della spesa pubblica (-73 milioni di euro). La spesa pagata direttamente dai cittadini nel periodo 2021-2022 ha registrato un incremento medio annuo dell’1,6%, vale a dire di circa 5.300 euro in 10 anni. Lo scorso anno la spesa ha subito un incremento del 10% in soli 12 mesi.
Il divario della spesa sanitaria pubblica ogni abitante è di 889 euro rispetto alla media dei paesi Ocse membri dell’Unione Europea, con un gap complessivo che sfiora i € 52,4 miliardi.
Per quanto riguarda il Trentino la percentuale della famiglie che ha rinunciato alla prestazioni sanitarie lo scorso anno è pari al 5,4%, in leggera diminuzione rispetto all’anno prima. Nel 2022 si attestava attorno al 5,9%.
Il Pnrr
La provincia trentina risulta essere però ancora indietro per quanto riguarda i servizi che sono stati finanziati con il Pnrr. Entro il 2026 dovrebbero essere attivate dieci «Case di comunità». Al momento non ne è stata dichiarata attiva nessuna. Anche tutte e cinque le centrali operative territoriali, che sarebbero dovete essere attivate entro il 2024, non risultano essere completamente funzionanti. Stessa situazione per gli ospedali di comunità, nessuno dei tre da attivare entro il 2026 è ancora stato dichiarato attivo.
I medici dipendenti in Trentino
Sempre secondo dati elaborati dalla Fondazione nella nostra provincia sono presenti e attivi 2,06 medici dipendenti ogni mille abitanti. Un numero che si scontra con quella che è la media nazionale del 2,11. Per quanto riguarda gli infermieri la media trentina è migliore di quella italiana, con 6,11 infermieri dipendenti a fronte di una media italiana del 5,13.
Il rapporto infermieri-medici in Trentino è pari a 2,97, in Italia del 2,44.
La terapia intensiva
Il rapporto di Gimbe parla anche di ciò che ha realizzato la provincia di Trento al 31 luglio scorso. L’amministrazione ha realizzato il 57% dei posti aggiuntivi in terapia intensiva e il 45% dei posti letto aggiuntivi di terapia sub-intensiva, rispetto alla media nazionale del 53%.