La storia
lunedì 25 Novembre, 2024
di Samanta Deflorian
Di giorno fa il commesso in un supermercato della valle, di sera si trasforma in un prestigiatore. Si chiama Simone Isma, in arte Mago Sisma, ha 19 anni, abita a Panchià e ha una passione travolgente per il mondo della magia e della prestigiazione. «Ricordo che da piccolino rimanevo a bocca aperta di fronte ai trucchi di un mago che si esibiva in valle. Qualche anno fa ho conosciuto il papà di un mio amico, Diego Bozzetta, e con mia grande sorpresa ho scoperto che era proprio lui “quel signore che fa il mago” che tanto mi aveva affascinato da bambino». È nata subito una amicizia rafforzata dalla passione comune per la magia. «Posso dire che Diego mi ha preso sotto la sua ala protettrice, mi ha permesso di accompagnarlo in alcuni spettacoli, facendomi crescere come artista e dando continuità alla mia voglia di fare il mago».
Il bambino Simone infatti cresce, ma solo attorno ai 13 anni si riavvicina al mondo dei trucchi e delle illusioni magiche. Studia giochi di prestigio sui libri e guarda ore di video su Youtube, facendo della sua camera il banco di prova, e dei suoi famigliari gli spettatori. «Però non so se sarei andato oltre a questo se non avessi incontrato Diego». Simone descrive «il primo» Mago Sisma come un personaggio serio, concentrato ad eseguire con destrezza i numeri, e che parlava poco. «Diego invece mi ha trasmesso la sua vena comica. Lui sa far ridere, intrattenere, è tutt’altro che serio, ed è questo il modo di fare spettacolo che mi piace». Oggi Simone si sente un artista più completo, «anche se ho ancora molto da imparare», aggiunge subito. «Negli ultimi due anni ho lavorato tanto per migliorarmi su due binari paralleli: da un lato la tecnica, lo studio, l’abilità manuale, dall’altro la presenza scenica, l’interazione con gli spettatori, la capacità di coinvolgere e divertire».
Simone ha maturato una sua idea di spettacolo di magia: «Ho capito che far divertire e intrattenere è più importante che lasciare di stucco. Quello è un effetto che dura un attimo, mentre la relazione col pubblico si costruisce e si mantiene durante tutto lo spettacolo».
In Val di Fiemme non ci sono negozi di articoli di magia, sono pochissimi gli interessati al tema e se si vuole seguire qualche corso o convegno bisogna attingere al mondo virtuale, o spostarsi parecchio. Come l’anno scorso, quando Mago Sisma ha prenotato un aereo per Blackpool in Inghilterra, una città a circa un’ora da Manchester, per assistere al Blackpool Magic Convention, il congresso di magia più grande al mondo. «Ero letteralmente sopraffatto dall’abilità dei professionisti che si esibivano. Erano talmente bravi che non riuscivo a capire i trucchi, per cui vedevo solo la magia. È stato come tornare bambino».
Mentre racconta, apre anche la sua valigetta da mago, da cui escono mazzi di carte, corde, vari oggetti di scena e un cubo di Rubik. È con questo che mette in pratica uno dei suoi impressionanti trucchi: «Con la forza della mente, lo risolvo». Due eleganti movimenti di mani, un soffio e… magia, le facce del cubo sono tutte dello stesso colore. Alla domanda se svela mai i suoi trucchi, risponde: «Veramente vorrei che guardandomi, non sorgesse nemmeno il desiderio di scoprire il trucco, ma rimanesse il piacere della magia che è stata». Come accade con i bambini: Mago Sisma ha anche un grande repertorio di giochi divertenti e spettacoli di magie per i più piccoli. Stupisce con palloncini, foulard, palline colorate, bacchette magiche e spesso viene chiamato ad animare feste di compleanno o serate per bambini. Ha però un sogno: andare in Spagna e affiancarsi a un artista affermato per imparare quello stile che a lui piace e che riconosce negli artisti iberici. «La scuola spagnola insegna a suscitare un arcobaleno di emozioni: stupore, risate, sorpresa, commozione, e a lasciare un ricordo memorabile. È questo che vorrei riuscire a fare anche io».
Simone è molto giovane, e ha tanta strada e tante opportunità di fronte a sé. Forse non è un caso che il suo nome d’arte, Sisma, nato dall’iniziale del suo nome unito al suo cognome, sia anche sinonimo di terremoto: forse, benché non fosse nelle sue intenzioni, annunciava già un divertentissimo, stupefacente, sorprendente terremoto di belle emozioni.
25 novembre, contro la violenza
di Benedetta Centin
L'11 gennaio scorso l'operatrice olistica fu uccisa dall'ex compagno Igor Moser, padre dei suoi figli. «Non ci disse nulla per proteggerci. L'omicida? Rabbia»