L'attesa
lunedì 13 Gennaio, 2025
di Donatello Baldo, Massimo Furlani
La telenovela continua. Ieri doveva essere il giorno del sì o del no, che Mauro Giacca avrebbe comunicato entro sera al governatore Maurizio Fugatti, capo della coalizione di centrodestra. Un contatto, dicono i bene informati, ci sarebbe anche stato, ma né sì né no: «Ha bisogno di qualche ora in più, deve valutare approfonditamente la questione personale, imprenditoriale». Spiegano questo quelli del «gruppo di contatto»: «Fosse per lui, direbbe subito di sì, avrebbe voglia di impegnarsi. Ma deve capire se riesce a gestire tutto nel caso sia eletto, sa bene che fare il sindaco è un impegno a tempo pieno».
Ianeselli: «A me ha detto no»
Mentre si attende che il patron del Calcio Trento dia la sua risposta, in molti si interrogano su cosa volesse dire nell’intervista pubblicata domenica da questo giornale. «Chi sa, sa», diceva. Aggiungendo che della sua decisione erano informati «anche Dellai, anche Ianeselli». E il sindaco di Trento dice che è vero, che «ci sono stati dei contatti». Messaggi, telefonate, anche incontri in questi ultimi giorni. E che cos’ha detto Mauro Giacca, il possibile candidato sindaco del centrodestra al candidato sindaco del centrosinistra? «Mi ha sempre detto che è interessato alla città, a dare la propria mano, ma non in termini politici e di candidatura», dice Franco Ianeselli.
La strategia del no
Se è vero che a Ianeselli avrebbe detto no, Giacca ha detto no a molti altri in questi giorni. Amici, colleghi, tifosi, la gente comune che lo ferma per strada. «Questa è una strategia», spiegano sempre quelli del gruppo di contratto, tra cui ci sono il capogruppo della Lega Mirko Bisesti, il presidente del Patt Franco Panizza e l’ex presidente della Patrimonio Trentino Andrea Villotti. «Fino a quando non decide, gli abbiamo detto noi di dire no. Perché è sempre meglio tornare indietro rispetto a un no piuttosto che dire sì e poi cambiare idea. È una questione di prudenza».
In «caneva» con Dellai
Tra gli incontri di Giacca di queste ultime settimane c’è anche un pranzo o, meglio, una merenda. Uno spuntino a casa dell’ex governatore Lorenzo Dellai che ha voluto convocare nella sua «caneva» sia Giacca che Ianeselli. «Perché si parlassero», dicono dalle parti del comitato del sindaco. In quella occasione, il patron del Calcio Trento non si sarebbe sbilanciato, non avrebbe detto che no, non si sarebbe candidato. Sembra sia rimasto sul vago, sperticandosi però in lodi a Ianeselli, dicendo — come dice spesso anche pubblicamente — che «gli vuole bene». Dellai, dopo questa professione di affetto, avrebbe fatto notare a Giacca che «se te ghe voi ben no sta candidarte contro de elo». Ma chissà se è andata proprio così, rimane però la sicurezza che un confronto, mediato da Dellai, c’è stato tra i due potenziali avversari alle comunali.
Ianeselli: «Poca serietà»
Ieri, a margine della conferenza stampa di giunta, al sindaco è stato chiesto di commentare la situazione nel centrodestra, l’attesa del sì o del no di Mauro Giacca: «A me pare che a destra l’idea sia di arrivare ad un nome purché sia un nome, che ci si concentri solo su questa ricerca — attacca Ianeselli — mentre della città, da parte loro, non si sente parlare». Liquida così la questione della ricerca del candidato, passando poi a una sorta di appello agli elettori del centrodestra: «In queste ore sento persone moderate, che a livello nazionale hanno anche votato a destra, che si stanno chiedendo quale sia la serietà di questa offerta a livello locale. La nostra coalizione deve porsi questo orizzonte, quello di essere così ampia da risultare accogliente anche per queste persone che, al netto delle loro idee politiche, per la città in cui vivono cercano affidabilità, serietà e concretezza».
Se Giacca dice no
Tornando al responso tanto atteso, le opzioni sono solo due. Se Giacca dice sì, tutto il centrodestra sarà al settimo cielo. Il suo profilo lo danno tutti per vincente, comunque capace di dare filo da torcere a Ianeselli. La coalizione sarebbe unita su di lui. Ma se dice no? «Si cercherà un altro profilo», fanno sapere pressoché tutte le forze del centrodestra. Intendendo per «altro profilo» qualcuno che non sia più un imprenditore, un esponente della società civile. Perché, fanno capire, nessun altro accetterebbe di essere un rimpiazzo. «Cercheremo tra una figura politica», e sembra tornare in rialzo il nome di Mirko Bisesti, capogruppo leghista in Consiglio provinciale. E a Fratelli d’Italia, un nome della Lega andrebbe anche bene: non sarebbe sulle loro spalle un’eventuale sconfitta di coalizione, mentre brinderebbero comunque per il risultato del loro partito che, sono sicuri, sarà il primo del centrodestra. Sull’altro nome, quello di Eleonora Angeli della lista Fugatti, anche questo inseguito come ipotesi per la candidatura a sindaca della città, sembra sia già stato posto il veto dei meloniani.