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venerdì 23 Agosto, 2024

Il 2024, terzo anno più caldo di sempre ma anche il più piovoso in Trentino: come smascherare le fake news sul meteo

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Migliorata la situazione dei ghiacciai ma i conti si fanno a fine stagione: il rischio è che le nevicate copiose in quota, le più abbondanti
dal 1977, vadano perse

Il «complotto dei termometri» e l’anno che è allo stesso tempo caldissimo e piovosissimo. Il confronto col passato, con l’inevitabile 2003 e perfino con i «freschi anni ’60». La sfiducia verso l’informazione (in particolare quando è in cerca del clic) e lo scetticismo verso gli enti internazionali. L’estate sta finendo, ma il sole e le temperature oltre i trenta gradi sono ancora tra noi. E rimangono le tante fake news sul clima. Ma è davvero così difficile capire «quanto» fa caldo? Perché una misurazione così semplice, alla portata quasi di tutti, una tecnologia plurisecolare, sembra essere all’origine di una guerra di dati senza fine? Cerchiamo di capirne qualcosa.
Cosa ci dice l’estate 2024, finora.
È un’ovvietà, ma va ribadita: la misurazione della temperatura cambia a seconda del luogo dove è posizionata la stazione meteorologica. Quest’ultima deve rispettare delle regole: essere posizionata a due metri da terra, su superficie erbosa e schermata dal sole. I termometri delle farmacie (o, in generale, quelli «appesi» lungo le strade) non rispettano questa caratteristica, ma tutte le stazioni dei servizi meteorologici provinciali e regionali (a partire da Meteotrentino) hanno questi requisiti. Cade così la polemica, molto popolare lo scorso anno, che vuole nella trascuratezza (si diceva anche con del dolo) nella raccolta dati una spiegazione dell’aumento delle temperature.
Il punto di riferimento, per la città di Trento, è la stazione meteorologica delle Laste, attiva da oltre cento anni (dal 1921). Giugno, il primo mese estivo (convenzionalmente, per i meteorologi l’estate va dal primo giugno al 31 agosto) ha registrato una temperatura media di 21,1 gradi, leggermente superiore alla media storica di 20,8 gradi. Tanto basta, in particolare nell’ultimo decennio (in cui solo il 2016 e il 2020 sono stati più freddi) per definirlo un mese «normale», ma tutt’altro che freddo, nonostante la percezione dovuta al confronto con gli ultimi anni. Non ci sono dubbi, invece, che luglio sia stato ben più caldo, con una media di 25,1 gradi, due sopra la media storica. Agosto è sulla strada per battere entrambi: i picchi di temperatura si sono registrati proprio nelle ultime settimane, con valori che in Trentino sono risultati molto rari, con una punta di oltre 38 gradi a Rovereto. Anche allargando il focus territoriale, il risultato non cambia: per l’Isac, ente del Cnr giugno in Italia è stato poco sopra la media, ma il mese di luglio risulta addirittura il terzo più caldo su una serie di 226 anni.
«Ma non ci sono stati record!»
È vero, come del resto il record di temperatura massima di Trento, caso molto raro in Italia, resiste dal lontano 1954: il 6 luglio di quell’anno vennero raggiunti, sempre alle Laste, i 40,4 gradi. Ma anche picchi più recenti, su tutti il 2003 (allora si toccarono i 39 gradi e in una stazione dell’istituto San Michele a Trento Sud vennero nuovamente superati i 40), il 2012, il 2015 e il 2022. La costanza con cui il caldo si ripresenta, però, resta. E quest’anno, in diverse zone d’Italia, si è vista in particolare nelle temperature minime, che si notano meno rispetto ai picchi di caldo del pomeriggio. Una ragione, che non riguarda direttamente Trento, è il mare. È la vera anomalia di quest’anno: la temperatura media superficiale del Mediterraneo ha superato i 29 gradi e nell’alto Adriatico è perennemente sopra i 30 gradi da settimane. Lo stesso effetto si vede sul lago di Garda: in località come Riva, Torbole e Arco, questa estate potrebbe portare il record di minime oltre i 20 gradi (le cosiddette «notti tropicali») e di massime oltre i trenta. Più che il valore storico singolo è la continuità a impressionare.
«Ma se ha sempre piovuto!»
Sì: il 2024 è l’anno più piovoso di tutti in Trentino, soprattutto grazie alle precipitazioni cadute nel corso dei mesi di maggio e giugno. Maggio, peraltro, è l’unico mese risultato sotto la media storica da inizio anno: -0,6 gradi. Pochissimo se confrontato ai mesi caldi recenti, che possono superare, dall’altro lato, i tre gradi di anomalia. Invece, il fatto che persino giugno, benché piovosissimo, sia risultato sopra la media è ancora una volta un indice del cambiamento climatico: la pioggia, in estate, dovrebbe abbassare di molto la media. Ma questo non è successo.
«I ghiacciai hanno recuperato»
Finora sì. Ma quando si faranno i conti a fine stagione il rischio è che le nevicate copiose in quota (1891 millimetri di contenuto d’acqua, il dato migliore dal 1977) vadano persi. Basta guardare a un altro indicatore molto importante per capire «il caldo reale»: lo zero termico. Ad agosto, in Trentino, si è andati più volte oltre i cinquemila metri. E domenica 4 agosto si sono toccati, in cima alla Marmolada, i 13.8 gradi. Una temperatura più alta del giorno (il 3 luglio 2022) in cui è avvenuta la tragedia causata dal distacco del seracco. Tale temperatura (12 gradi) è stata superata anche nel 2003.
«Anche nel 1967 è stato così»
È stato uno dei «meme» dell’estate. Vecchi articoli di quotidiani sono diventati virali: la tesi è che anche in certi anni del passato (1967 e 1964 i più citati) ci sarebbero state ondate di caldo analoghe a quelle odierne. Peccato che gli articoli si focalizzino su singoli giorni e non sull’andamento di mesi interi. Andrea Corigliano, fisico dell’atmosfera e docente all’Università di Messina, ha messo a confronto i mesi di luglio del 2024 e per l’appunto del 1967: il primo è risultato di 2,08 gradi sopra la media di riferimento a livello italiano, il secondo 0,59 gradi sotto la media. Ora si direbbe quasi un luglio «gelido».
I dati di Copernicus
È diventato un rito, per le testate giornalistiche italiane, pubblicare a inizio mese lo studio di Copernicus, ente europeo che si occupa, tra le altre cose, di stimare la temperatura a livello mondiale. A partire da metà 2023, tredici mesi di fila sono risultati i più caldi delle loro rispettive serie. Luglio, di pochissimo (solo 0,02 gradi) è arrivato secondo… dietro al 2023. L’inversione di rotta è attesa, grazie all’esaurirsi dell’effetto Niño, la corrente di aria calda nel Pacifico: un fenomeno che tornerà tra qualche anno. Alla fine, la domanda: il 2024 è stato l’anno più caldo? Una risposta oggettiva c’è: sì, a livello globale, mentre adesso per Trento e il Trentino è al terzo posto, dietro al 2022 e al 2007. Un dignitosissimo podio.