La cerimonia
martedì 25 Aprile, 2023
Il 25 aprile di Fugatti e Ianeselli: «La Liberazione è patrimonio di tutti»
di Redazione
Gli interventi stamattina a palazzo Geremia, annunciato un tavolo per l'Ottantesimo anniversario, fra due anni

«Il 25 aprile è di tutti». Messaggio «ecumenico» da parte del presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, e del sindaco di Trento, Franco Ianeselli che questa mattina hanno partecipato alle celebrazioni per la Festa della Liberazione. La cerimonia istituzionale si è svolta a Palazzo Geremia, preceduta dal corteo nelle vie centrali della città, con un pubblico più numeroso del solito. Tra i presenti, in rappresentanza della Provincia, anche il vicepresidente Mario Tonina e l’assessore Mirko Bisesti, oltre che parlamentari, il presidente del Coniglio Walter Kaswalder assieme ad altri consiglieri provinciali, esponenti della magistratura e delle istituzioni dello Stato – nel salone di rappresentanza del palazzo di Via Belenzani.
«Il 25 aprile non può essere patrimonio di una parte – le parole di Fugatti – perché appartiene a tutti coloro che si riconoscono nella nostra Costituzione, dal singolo cittadino fino alle più alte cariche istituzionali». Il presidente della Provincia ha annunciato anche la costituzione di un tavolo per l’Ottantesimo anniversario della Liberazione, che ricorrerà fra due anni.
Nelle parole di Fugatti – che ha anche annunciato la prossima costituzione di un tavolo per l’Ottantesimo della Liberazione – un ricordo dell’autonomismo trentino («fu un modo per disinnescare i conflitti nati dagli effetti devastanti degli opposti nazionalismi») e un passaggio sulla guerra in Ucraina: «In un momento così drammatico per l’Europa e per gli equilibri mondiali: per reagire uniti ad una guerra di aggressione voluta dalla Russia di Putin ai danni dell’Ucraina, del suo popolo, della sua integrità. Riconoscere e sostenere il diritto del popolo ucraino a vivere in sicurezza, costruire il più rapidamente possibile le condizioni per fermare le armi e per avviare una soluzione al conflitto che porti alla pace e al rispetto delle libertà: in questa prospettiva noi oggi possiamo guardare al 25 aprile non solo come ad una data storica fondamentale, ma ad una lezione che ci orienti e ci ispiri».
Anche per il sindaco Ianeselli «L’antifascismo non è di parte, come molti credono Non è neppure identificabile con una tendenza politica, visto che la Resistenza comprendeva posizioni assai diverse, che andavano dalle forze della sinistra ai liberali, dai monarchici ai cattolici». «Soprattutto l’antifascismo non è una gabbia ideologica – ha concluso il primo cittadino – che restringe gli orizzonti, ma un’aspirazione alla giustizia, alla libertà e alla fratellanza, è pensare se stessi insieme agli altri, a tutti gli altri, stranieri, ebrei, disabili, atei e fedeli di ogni religione. Ecco perché, parafrasando Benedetto Croce, ancora oggi, a cent’anni dall’ascesa al potere del fascismo in Italia, non possiamo non dirci antifascisti».
Tra gli interventi della mattinata, quello del commissario del governo, Filippo Santarelli, di Mario Cossali presidente della sezione trentina di Anpi e di Giuseppe Ferrandi direttore della Fondazione Museo storico del Trentino.