Il caso

domenica 5 Febbraio, 2023

Il carnevale frenato dalla burocrazia

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Dopo Arco, anche Mezzolombardo e Lavis rinunciano alla sfilata dei carri

C’è chi, nonostante tutto, ha deciso di andare avanti, pur consapevole dei rischi e dei costi a carico. Ma c’è anche chi ha scelto di gettare la spugna, di rinunciare alla tradizionale sfilata dei carri allegorici di carnevale. Troppe spese, ma soprattutto troppe responsabilità per organizzatori e sindaci. Il caso di Arco, in un certo senso, ha fatto scalpore: dopo oltre un secolo di storia, quest’anno i carri non gireranno più. Non è l’unico caso però. Stessa cosa vale per Mezzolombardo e Lavis: al posto dei carri trasportati dai trattori ci saranno dei carretti trainati a mano.
Nella memoria di tutti c’è l’incidente di Vigolo Vattaro, che ha costituito uno spartiacque. Era il carnevale del 2017: 26 ragazzi, quasi tutti minorenni, rimasero feriti dopo il ribaltamento di un carro allegorico, dovuto alla rotture di alcuni cavi. A seguito di quell’episodio le prescrizioni per la concessione delle autorizzazioni sono diventate più stringenti. Il carro allegorico, per esempio, deve ricevere l’asseverazione da parte di un tecnico. Non solo. «Abbiamo la responsabilità di tutti carri nel viaggio di andata e ritorno: se quello che guida il trattore si fa male nel viaggio di rientro l’organizzatore è potenzialmente condannabile — spiega Luca Toniatti, presidente della Pro Loco di Mezzolombardo, che organizza il carnevale il martedì grasso, il 21 febbraio quest’anno, nella località della Piana Rotaliana — Questo è sicuramente un fattore che ha inciso nella decisione di limitare la sfilata ai gruppi mascherati e ai carri tirati a mano. Un esperimento che abbiamo già fatto lo scorso anno nel primo carnevale post-Covid: cerchiamo di creare un paese a misura di bambini e famiglie, tappezzato di giochi. È una tristezza vedere i carri statici, ma purtroppo gli organizzatori sono con le spalle al muro». «Le sfilate dei carri ormai sono improponibili per i piani sicurezza, e per la questione della mobilità nel centro urbano», ha spiegato nei giorni scorsi a il T il presidente del Gruppo costruttori associati del Carnevale di Arco.
Una questione sollevata anche dalla presidente della Federazione trentina delle Pro Loco, Monica Viola. «Le nuove regole sull’asseverazione tecnica dei carri rendono in certi casi onerosa l’organizzazione della sfilata perché le spese sono tutte a carico dei promotori — osserva la guida delle Pro Loco — Così alcuni hanno deciso di rinunciare alla tradizionale sfilata preferendo i carri statici o trainati a mano, come faranno a Lavis. L’importante è regalare un momento di allegria e giocosità alla comunità». Per venire in aiuto ai comitati organizzatori il Consiglio delle autonomie locali (Cal) ha reintrodotto i contributi per coprire una parte delle spese legate all’organizzazione dell’evento. «Viene rimborsata una parte della spesa — spiega il presidente del Cal Paride Gianmoena — Ma riscontriamo una difficoltà crescente nell’organizzazione degli eventi perché ai comitati e ai sindaci fa spesso capo una responsabilità importante». «Per qualsiasi iniziativa se dovessimo tener conto della burocrazia e della responsabilità non si farebbe nulla. Il capro espiatorio è sempre il sindaco. Io mosso dall’entusiasmo di tanti volontari mi sono messo la mano sul cuore e ho firmato», dice il sindaco di Mezzocorona, Mattia Hauser.