Vallagarina
sabato 22 Giugno, 2024
di Redazione
Un salto nel passato di 45 anni, alla data del 23 giugno 1979, quando con il FAI, il Fondo per l’ambiente italiano Castello di Avio si apriva al pubblico il primo tra i Beni del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano Ets. Questa importante ricorrenza sarà festeggiata domani con una intera giornata dedicata ai visitatori ed orario 10 – 18
Per tutta la domenica saranno in programma cinque visite guidate ad orario fisso (alle ore 11.00, 12.00, 14.00, 15.00 e 16.00) e al solo costo del biglietto di ingresso standard per scoprire il Castello, dalla sua donazione fino ai giorni nostri. Nel frattempo il bene ha superato i 40.000 visitatori annui e oggi è tra le strutture più apprezzate dai visitatori in Vallagarina. “Una crescita lenta e costante – spiega il direttore Alessandro Armani – favorita dall’aumento degli eventi allestiti all’interno del Castello, quest’anno saranno 50, e parallelamente dalla sinergia forte creata dal Fai con le realtà locali.
Sarà sempre disponibile la Caccia al tesoro per bambini disponibile in qualsiasi orario di visita. È da sempre una delle offerte preferite dalle famiglie e dai piccoli ospiti che imparano, giocando, a scoprire la storia e i segreti del medioevale maniero da secoli silente sentinella sulla Vallagarina e primo contatto con il Trentino per i viaggiatori che salgono dalla Pianura Padana.
Il castello di Avio è caratterizzato da un maestoso circuito di torri e mura merlate in un complesso fortilizio concepito per il controllo strategico della valle dell’Adige, ma anche scrigno di un rigoglioso giardino e di preziosi e vivaci cicli pittorici “giotteschi” dedicati all’amore e alla guerra. Domina la Vallagarina e quella che fu una delle principali vie di comunicazione tra il Mediterraneo e l’Europa settentrionale: l’antica via Claudia Augusta, che attraversa la valle dal 15 a.C.
Dentro le mura le vie sono delimitate da muri, terrazzamenti, passaggi coperti e torri aperte; le porte, le mura e gli interni sono illuminati da notevoli affreschi. Attorno al potente mastio, risalente all’XI secolo, si trovano numerosi edifici tra cui la Casa delle Guardie, la Cappella, il Palazzo Baronale e la Casa d’Amore all’ultimo piano del mastio, tutti quanti affrescati.
Le prime fonti storiche risalgono al 1053 e parlano di una fortezza costruita proprio in questo luogo, con il nome Castellum Ava. Nel XII secolo la proprietà era della famiglia dei Castelbarco, vassalli del vescovo di Trento i quali lo cedettero nel 1411, per testamento, alla Repubblica di Venezia. Dopo questo passaggio di proprietà il Castello di Avio venne ampliato e decorato con una cappella in onore di San Michele insieme ad una facciata riportante gli stemmi dei loro dogi. Nel 1509 il maniero passò in mano alle truppe imperiali di Massimiliano I che, dopo aver fatto dipingere le proprie insegne araldiche, lo ipotecò ai Conti d’Arco. Nel XVII secolo il castello ritornò ai Castelbarco.
Nel 1977 Emanuela Castelbarco Pindemonte Rezzonico, Duchessa d’Acquarone, nipote di Arturo Toscanini e nuora del Duca Pietro d’Acquarone, donò al FAI il Castello di Avio e la fondazione iniziò subito a intervenire con lavori di restauro e recupero.
È possibile prenotare il pranzo presso Locanda al Castello, numero telefono +39.340.5598304.