il caso
lunedì 25 Marzo, 2024
di Redazione
Riguardo all’articolo pubblicato oggi da un quotidiano locale, «Il centro sportivo Trilacum non c’è più: regna l’incuria», l’Amministrazione comunale ha ritenuto opportuno precisare che in questi anni ha «provato in tutti i modi, nell’interesse pubblico, a trovare un accordo con l’Asuc di Vigolo Baselga». In sede di negoziato, secondo quanto riportato, «da parte di Asuc c’è sempre stata però la totale indisponibilità a trovare una soluzione legittima e praticabile in grado di restituire il centro sportivo alla comunità e in particolar modo ai giovani che fanno sport».
In quanto titolare del diritto di uso civico, in questo momento l’Asuc è l’unico soggetto legittimato a decidere chi può avere accesso all’area. In base alle regole pubbliche e civilistiche, il Comune di Trento dunque non ha alcun modo di intervenire. Solo se l’Asuc sgravasse quel bene dal diritto di uso civico, il Comune di Trento sarebbe legittimato a lavorare per la riapertura e a sostenere le spese della sistemazione del centro sportivo. Spese tra l’altro molto onerose, anche a causa dell’abbandono e dell’incuria di questi ultimi anni.
L’Amministrazione comunale è dunque consapevole del fatto che a Vigolo Baselga c’è un impianto sottratto all’uso pubblico, ma non ha modo di intervenire in quanto il destino del Trilacum è in questo momento esclusivamente nelle mani dell’Asuc.
Ad ottobre 2023 la vicenda era finita davanti alla Corte dei Conti dopo che si era ritenuto necessario trovare una soluzione riguardo la gestione dell’impianto, ormai abbandonato a se stesso, al momento di proprietà dell’Asuc di Vigolo Baselga.
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